Supremazia etnica e lotte contadine: l’India va al voto

Scritto dasu 19 Aprile 2024

Le elezioni in India iniziano oggi e si concludono i primi di giugno, il tempo necessario a ciascun distretto per elegge i propri candidati tramite un sistema maggioritario uninominale.

Per questo giro, il partito di Narendra Modi, il Bharatiya Janata Party (BJP),  si confronta con una coalizione multipartitica che tuttavia non sembra avere la forza né materiale né simbolica per contrapporsi a quello che con tutta probabilità si confermerà come il terzo mandato di Modi.

Modi ha sempre portato avanti una politica fondata sulla guerra e lo sterminio delle minoranze religiose, per l’affermazione della supremazia etnica indù. Ottenere una grossa maggioranza da queste elezioni permetterebbe al suo partito di portare avanti il proposito di cancellare dalla costituizione i termini “socialista” e “secolarizzazione”. Inutile sottolineare come qualunque forma di opposizione venga duramente repressa, soprattutto in un contesto, come quello indiano, dove questioni di interesse sociopolitico, come i diritti di lavoratori e lavoratrici, risultano potenzialmente esplosive. Ne sono prova le recenti rivolte contadine, avviatesi nel 2020 contro una serie di leggi per la liberalizzazione del mercato.

Ne parliamo con Luca Mangiacotti, già autore su DinamoPress di due recenti articoli sulle lotte contadine in India e che trovate qui qua.

 

 

 


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