BASTIONI DI ORIONE 11/01/2024-GUERRA IN UCRAINA ARMI E STRATEGIA MILITARE-PARIGI MAQUILLAGE DEL MONARCA E “VITTORIA IDEOLOGICA” DI MARINE LE PEN SULLA LEGGE PER L’IMMIGRAZIONE – ECUADOR LE POLITICHE NEOLIBERISTE GENERANO I NARCOSTATI.

Nella prima puntata del nuovo anno Bastioni di Orione fa il punto con  Francesco Dall’Aglio, esperto di Europa orientale e di questioni strategico militari,sullo stato della guerra in Ucraina partendo dall’analisi del tipo di armi utilizzate e la loro connessione con la strategia militare sul campo. Nella prima fase l’invio di armi definite difensive ,definizione avventata per strumenti di morte ,quali armi anticarro e armi antiaeree supponeva una strategia di contenimento da parte dell’esercito Ucraino e degli strateghi Nato.

Con l’annuncio in pompa magna della cosiddetta offensiva di primavera cambia la natura delle armi inviate ,carri armati ,veicoli trasporto truppe con lo scopo di sostenere l’auspicato avanzamento delle truppe ucraine . Il fallimento dell’offensiva e la stasi del fronte ha generato una richiesta di utilizzo di droni ed  artiglieria. Fra i droni utilizzati spicca la presenza degli iraniani  Shahed ,facili da usare , economici questi droni  non sono da osservazione ma definiti “suicidi” ,destinati a colpire bersagli a terra. Fanno la concorrenza ai droni turchi Bayraktar che hanno riscosso molto successo ,costruiti dall’azienda del genero di Erdogan. Sul campo sono presenti anche missili ipersonici russi e il sistema di  difesa Patriot americano utilizzato dagli ucraini , difficile districarsi dalle varie iperboli propagandistiche sull’efficacia dei rispettivi sistemi d’arma ma la sperimentazione sul campo diventa un opportunità commerciale  significativa per l’industria degli armamenti.

 

 

 

Con Eli ,compagna che vive a Parigi, parliamo del cambio di governo in Francia con le dimissioni della prima ministra Borne e l’arrivo del giovane Gariel Attal che si è distinto per la sua fedeltà a Macron . Finito il lavoro sporco della riforma pensionistica e la scandalosa legge sull’immigrazione Elisabeth Borne ,sempre piu’ impopolare, può essere sacrificata in questa operazione di maquillage da parte del “monarca” Macron sempre pronto a rispondere ai ” desiderata” del complesso finanziario monopolistico di cui è attento esecutore.

La legge sull’immigrazione ,approvata in seconda lettura con i voti dell’estrema destra del Rassemblement National, certifica lo slittamento della macronie verso posizione apertamente xenofobe ,tanto da far dire alla le Pen che si è trattato di una sua vittoria ideologica.

La legge che ha provocato le critiche di varie organizzazioni umanitarie fra cui Human rights watch, prevede fra l’altro :

– Disposizioni volte a indebolire le tutele esistenti, sia per i cittadini stranieri a cui è stato ordinato di lasciare la Francia sia per quelli che vengono allontanati con la forza.

– Una disposizione per revocare o rifiutare il rinnovo di un permesso di soggiorno per una persona che non rispetta “i principi della  Repubblica “.

– Disposizioni volte a indebolire i diritti di ricorso per i richiedenti asilo e per le procedure amministrative relative ai migranti.

– L’introduzione del reato di soggiorno illegale .

– Rende piu’ diffcile per i figli nati in Francia da persone straniere di diventare cittadini francesi.

– Le persone che hanno doppia cittadinanza ,condannate per reati gravi possono perdere quella francese.

– Viene reso piu’ diffile il percorso di ricongiungimento familiare .

– Viene limitato il dritto all’assistenza sanitaria per gli stranieri.

– Introduce una cauzione da versare allo stato francese da parte degli studenti  stranieri ,con evidenti  ostacoli verso gli studenti  provenienti dai paesi  africani.

Sono state organizzate varie proteste da parte delle organizzazioniche si battono per la difesa dei diritti dei  migranti.

 

 

 

Infine con Davide Matrone da Quito parliamo della situazione in Ecuador la cui crisi ha avuto un’ accelerazione con la proclamazione dello stato di guerra interna da parte del neoleletto presidente Noboa , rampollo di  una delle famiglie piu’ potenti del paese.

Dopo l’esperienza del governo progressista dell’ex presidente Correa ,ora in esilio in Europa, le politiche neoliberali di smantellamento  dello stato sociale implementate dai suoi successori Moreno e Lasso e il cambiamento della strategia geopolitica del traffico della cocaina che ha individuato nell’Ecuador uno snodo fondamentale per i collegamenti con l’Europa e il Nordamerica ,hanno favorito la presenza dei  narcotrafficanti nelle istituzioni statali. La miseria crescente ha permesso il reclutamento  massiccio di giovani disoccupati nelle “pandillas” che a loro volta si sono alleate con i cartelli messicani che avevavo  individuato lo snodo del porto di Guayaquil come base ideale per l’esportazione della coca prodotta in Colombia. L’aumento esponenziale degli omicidi, l’insicurezza e la corruzione ai piu’alti livelli nella polizia e nello stato lo smantellamento del ministero dell’interno hanno portato al quadro di destabilizzazione e fallimento statale a cui si sta assitendo.

 

 




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