BASTIONI DI ORIONE 29/06/2023- PRIVATE MILITARY COMPANY ,LA PRIVATIZZAZIONE DELLA GUERRA E IL MODELLO WAGNER -SUDAN CONTINUA LA GUERRA SENZA FINE ,SI APRE ANCHE IL FRONTE IN KORDOFAN-TURCHIA FINE DELLA FANTASIOSA POLITICA MONETARIA DEL SULTANO CHE STRIZZA L’OCCHIO AI MERCATI PER EVITARE LA BANCAROTTA.

Bastioni di  Orione nell’ultima puntata della stagione affronta il tema della proliferazione delle compagnie private militari ,il ruolo dei  mercenari nella privatizzazione della guerra ,il caso della Wagner e le sue implicazioni africane con Stefano Ruzza dell’Università di Torino  ,profondo conoscitore dell’argomento . Ruzza fa un excursus dello sviluppo della privatizzazione dei  conflitti ,in particolare dopo la fine della guerra fredda e  del blocco sovietico che ha portato alla proliferazione di milizie private che incorporano anche una serie di  interessi economici e costituiscono ingenti  fonti di ricchezza per i “warlords” di  turno.

 

 

 

 

Con Matteo Palamidesse riparliamo della situazione in Sudan ,dove la guerra continua senza tregua ,si  apre un altro fronte nel sud del paese nel Kordofan ,mentre nel Darfur le notizie che arrivano fanno presupporre un tentativo scientifico di eliminazione sistematica della popolazione Masalit ,rinnovando i tragici ricordi del genocidio perpetrato nel 2003 dai Janjaweed ,eredi delle RSF di  Hemmetti.

La situazione umanitaria è fuori controllo e gli attori che alimentano  la guerra per interessi  economici e strategici  sono molteplici come sottolinea il nostro interlocutore che pone l’accento sulla complessità delle contraddizioni del  Sudan che risalgono alla dominazione britannica.

 

 

 

 

Infine con Murat Cinar spesso ospite dei nostri microfoni parliamo ancora della Turchia prendendo spunto dalle nomine di Erdogan al ministero delle finanze e sopratutto la scelta di nominare come governatrice della Banca centrale turca Hafize Gaye Erkan ,prima donna a ricoprire l’incarico ,giovane economista proveniente da Goldman Sachs e gradita agli ambienti finanziari internazionali.

Lo scopo è quello di combattere l’inflazione galoppante ormai quasi al 110% invertendo la politica seguita finora di mantenre i tassi bassi nonostante l’elevata l’inflazione ,un modello economico decisamente non ortodosso che ha portato  la banca centrale a dilapidare 26 miliardi di dollari nel vano tentativo di sostenere la lira turca svalutata di piu’ del 30% sul dollaro.

Murat fa un quadro complessivo dello stato del regime di Erdogan soffermandosi sulle relazioni con Assad e sul ruolo della Turchia come nuovo hub del traffico internazionale di cocaina .

 

 

 




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