BASTIONI DI ORIONE 10/10/2024- ELEZIONI IN MOZAMBICO L’ETERNO FRELIMO CERCA DI RINNOVARSI -ESTRATTIVISMO A CABO DELGADO: I CRIMINI DELLA TOTALENERGIES.

Inquesta puntata parliamo delle elezioni in Mozambico con Federico Monica ,architetto ed urbanista che si è occupato dello sviluppo degli insediamenti informali in Africa , al rientro da un reportage a Cabo Delgado .

Il partito stato del  Frelimo che governa dal 1975 ,anno dell’indipendenza,cerca di rinnovarsi di fronte alle accuse di corruzione ed inefficienza nella gestione della cosa pubblica candidando Daniel Chapo,volto nuovo e il primo potenziale presidente del paese che non ha partecipato ,per ragioni anagrafiche,alla lotta di liberazione dal colonialismo portoghese ,mito fondativo delle élite al potere.

Il contendente dell’opposizione è Ossufo Momade  rappresentante della Renamo ,partito creato dai servizi segreti rodesiani ai tempi di Ian Smith in funzione anticomunista e sostenuto poi dai sudafricani diventato partito politico ; terzo incomodo Venancio Mondlane fuoriuscito dalla Renamo ,candidato indipendente appoggiato dalla coalizione Podemos ( Partido Otimista para o Desenvolvimento de Moçambique) composta da ex Frelimo .Molto popolare fra i giovani si è proclamato già vincitore senza attendere i risultati  ufficiali potenzialmente se non ci saranno brogli ,potrebbe essere la sorpresa di queste elezioni e rompere il monopolio del Frelimo.

 

 

 

Con Simone Ogno di Re common parliamo dell’incubo estrattivista di Cabo Delgado (regione nel nord del Mozambico ) che è diventato uno dei temi forti della campagna eletterale nelle elezioni mozambicane . Una regione ricca di risorse energetiche  in cui si intrecciano intorno allo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale gli interessi delle multinazionali occidentali, un sottosviluppo atavico che ha innescato una ribellione poi egemonizzata dai gruppi islamisti,un governo incapace di prendere in mano la situazione , un esercito che giorno dopo giorno si dimostra non in grado di difendere le popolazioni ma al soldo delle compagnie straniere, la presenza di truppe straniere e mercenari .

In questo contesto è emersa un inchieste realizzata e pubblicata da “Politico” che per la prima volta rivela i responsabili di un massacro   compiuto nel 2021 dai soldati mozambicani. Secondo le testimonianze acquisite e la ricostruzione effettuata nella lunga inchiesta del sito, pare che i responsabili abbiano operato all’interno dell’impianto del colosso francese Total energies , situato a Cabo Delgado.

Durante l’estate del 2021, una squadra di commandos dell’esercito mozambicano che aveva la missione di proteggere “il progetto Total”  è accusata di aver stipato in dei container ,torturato e infine ucciso dei civili sospettati di aver preso parte a un’insurrezione nella remota penisola di Afungi.I civili erano fuggiti in cerca di protezione. I soldati regolari, però, li hanno accusati di essere ribelli e hanno separato gli uomini dalle donne e dai bambini. I prigionieri sono poi stati stipati in dei container posizionati all’ingresso di un impianto di gas naturale di proprietà del colosso petrolifero. I prigionieri  sono stati torturati ,le donne violentate ,hanno ucciso almeno  97 persone il tutto in un sito della Total che aveva stipulato degli accordi e finanziato i reparti dell’esercito che si sono macchiati di questi crimini.

 

 

 

 




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