Bastioni di Orione 28/10/2021
Bastioni di Orione trasmissione del giovedi sera in onda dalle 20 alle 21 che vi restituisce squarci della realtà distopica in cui la globalizzazione capitalista ci ha immerso e le pratiche critiche agite dai popoli in lotta contro lo stato delle cose presenti.
Nella puntata di oggi affrontiamo con Erna compagna italo tedesca la questione della socializzazione in Germania diritto sancito dall’ art. 15 della Costituzione tedesca che viene rivendicato con referendum in modo vittorioso il settembre scorso rispetto alla questione degli immobili di Berlino Est, circa il 12% delle abitazioni di Berlino, finiti nelle mani di grandi immobiliaristi privati. Occorre dunque solo aspettare che il diritto venga effettivamente attuato in un Paese che diversamente dall’Italia vede la maggior parte della popolazione in affitto e non proprietaria di immobili e in una città come Berlino dove il centro si distingue sempre più dall’underground.
Parliamo poi con il regista Matteo Tortone autore del documentario Mother lode che racconta delle miniere informali peruviane che ci regala uno squarcio sulle miniere d’oro a Lima con interessanti vedute sulla volontà dei lavoratori stessi di preferire la rinuncia al salario al godimento del ricavato anche minimo delle singole giornate o della materia prima stessa. Importante anche il passaggio delle materie prime dall’estrazione fino all’Europa o al Canada attraverso vari mediatori ,uno sguardo ravvicinato sulle conseguenze della politica estrattivista che sta depauperando i territori ricchi di materie prime.
Infine Seyf ,il nostro amico afgano,finalmente in radio ,molto importante la testimonianza che ha dato dell’arrivo dei talebani inaspettato e improvviso per la popolazione, già pianificato con gli americani compresa la preliminare uscita dei personaggi importanti del governo. Una drammatica follia che si aggiunge alla notizia della morte di alcuni bambini per fame e arrivo di temperature gelide a Kabul con milioni di persone che dormono nelle tende. Dinanzi a questo scenario un inaccettabile immobilismo dell’Occidente con l’assenza di qualsiasi canale legale di evacuazione dal Paese neanche per i soggetti vulnerabili.