

In questa puntata affrontiamo il colonialismo, nella sua accezione di colonialismo di insediamento, mettendo a confronto due situazioni che hanno molto in comune: la Palestina e la Kanaky.
Nel primo collegamento esploriamo insieme a una compagna palestinese che si occupa di giornalismo le politiche coloniali insite nel nuovo piano di pace per Gaza proposto da D. Trump e sostenuto da tutto il mondo occidentale e dagli Stati Arabi del Golfo. Questo piano si rivela problematico non solo nella sua velleità di distruggere completamente la Resistenza Palestinese, ma anche nel voler imporre l’ennesimo protettorato occidentale senza prendere in considerazione il diritto di autodeterminazione del popolo palestinese e seppellendo per sempre l’idea di uno stato palestinese che garantisca il diritto al ritorno delle popolazione espulsa nel 1948. Partendo dalle rivendicazioni del popolo palestinese proveremo a fare un’analisi dal punto di vista decoloniale di ciò che sta succedendo a Gaza e in Cisgiordania.
La seconda parte di questa puntata è dedicata alle propaggini del colonialismo francese nell’Indo-Pacifico e in particolare in Kanaky (Nuova Caledonia). Con Martino Miceli, dottorando alla EHESS di Parigi, approfondiamo l’accordo di indipendenza proposto dalla Francia alla Kanaky, che è stato fortemente rifiutato dall’ala socialista dei partiti indipendentisti. L’accordo prevede la creazione di uno stato della Nuova Caledonia interno allo stato francese, il che non garantirebbe una vera indipendenza dalla métropole coloniale. La Francia continua a mantenere interessi economici (esportazione del nichel necessario alla transizione ecologica) e militari sul territorio d’oltre mare a causa della posizione strategica dell’arcipelago. Non secondaria è la questione del “disgelo elettorale”, cioè l’integrazione nel corpo elettorale di chi è residente da almeno 15 anni sul territorio andando così a in debolire l’influenza politica dalla parte indigena della popolazione, provvedimento che l’hanno scorso aveva scatenato delle rivolte violentemente represse dallo stato francese.
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