Bello Come Una Prigione Che Brucia: coronavirus tra carceri e sorveglianza [16/3/2020]
Bello Come Una Prigione Che Brucia >>> 16 marzo 2020
A distanza di circa una settimana dall’epidemia di rivolta che ha riportato alla sua dimensione visibile e politica l’apparato carcerario italiano, cerchiamo di raccogliere alcune testimonianze che ci arrivano da attraverso le sbarre, come quelle di Nicoletta Dosio e Luca Abbà, prigionieri nella galera torinese: uno sguardo sulle trasformazioni ulteriormente afflittive a cui è costretta la popolazione detenuta. Sguardi su una situazione che altrimenti è quasi completamente relegata alla narrazione di guardie e amministratori carcerari, ribaltata da chi nelle gabbie vi è costretto e dalle testimonianze dei familiari che siamo riusciti a raccogliere.
A margine delle storie che riescono ad attraversare la censura carceraria, e che ci restituiscono la profondità che queste giornate anomale e di rottura dell’ordinarietà assumono in un contesto sottomissivo come quello detentivo, cerchiamo di approfondire come la gestione sorvegliante dell’epidemia stia legittimando e promuovendo il modello SmartCity e SmartGovernment: una traiettoria che dalle metropoli asiatiche ci rivela un modello di controllo della popolazione verso il quale stiamo tendendo anche alle nostre latitudini.