LA NAVE DEI FOLLI 2.32 (1/6/21)
Smaschieramenti, si diceva.
Smascherare e schierarsi.
Ma… schera de che? Schiera di cosa? si domanderebbe l’incauto passeggero che fin qui avesse prestato più attenzione al paesaggio, al luccichio delle stelle nel cielo (o delle costellazioni di satelliti), al rancio di bordo e ai cartelli che invitavano a non essere machisti, aggressivi, razzialitatori essenzialisti – che a quanto succedeva a bordo, alle sue regole sempre più spietate ma sempre più applaudite anche dall’antagonista; a misure, potenziamenti tecnologici, ibridazioni biomeccaniche salutate da costoro, oramai in odor/puzzo di trans-post-umano, come cosa buona e giusta – solo un tantino in attesa di riappropriazione o… di gestione statal-bolscevica.
Ebbene, vogliamo dire a costoro e a costora, a questi assenti, vuoti soggetti operanti per transposta persona “il sistema”, quanto segue:
Vi abbiamo smarscherati, siete il nulla dietro alla patina pixeloide della realtà virtuale.
Siete realmente virtuali. E in quanto tali ectoplasmatici, dunque in apparenza inattaccabili e invincibili. Ma finito l’incubo, svaniscono i fantasmi.
Giacché non avete storia, memoria, corpo… d’ora in avanti sarete semplicemente inumani.
Eppure, cenere alla cenere, alla fine tutto lì torna, alla terra.
Noi altre, le ancora resistenti, le non già del tutto cyborg, gli ultimi antropoidi in circolazione, a lei chiederemo consiglio. Alla natura, certo, alla nostra cara vecchia antenata natura. Non certo agli apprendisti stregoni, non certo ai militonti babbioni.
E volendo restare esseri umani, oggi noi, gli scimpanzé del futuro, dichiariamo guerra alla Procreazione Medicalmente Assistita.
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