frittura mista|radio fabbrica 05/10/2021

Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell’assemblea cittadina tenutasi sotto la tettoia dell’orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell’11 ottobre proclamato dal sindacalismo di base:

L’11 ottobre deve diventare il punto di partenza per una vera controffensiva di classe; lo sciopero generale deve essere uno sciopero politico contro il governo Draghi e contro l’utilizzo capitalistico dell’emergenza pandemica:

  • contro il caro vita e l’aumento delle tariffe;
  • per il rilancio della sanità e la piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;
  • contro l’utilizzo strumentale e antiproletario della campagna vaccinale: no al greenpass, inutile a fronteggiare la pandemia ma utile da un lato a dividere e reprimere i lavoratori, dall’altro a garantire ai padroni la disapplicazione delle misure di prevenzione dal contagio e di tutela della salute sui luoghi di lavoro;
  • per un lavoro di pubblica utilità oppure il salario medio garantito a tutti i disoccupati e le disoccupate;
  • contro il proliferare di contratti precari;
  • per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, per lavorare tutti e lavorare meno;
  • per la difesa dei contratti collettivi nazionali di lavoro e un aumento generalizzato dei salari più bassi;
  • per il rilancio dell’edilizia popolare e il blocco a tempo indeterminato degli sfratti;
    contro le politiche di rapina e devastazione dell’ambiente;
  • per far sì che siano i padroni a pagare i costi della crisi con una drastica progressività delle imposte – 10% sul 10% più ricco;
  • per garantire ai lavoratori immigrati pieno diritto di cittadinanza e cancellare il decreto Salvini;
  • per la piena tutela delle donne lavoratrici, contro ogni forma di discriminazione salariale, di violenza maschile e di sessismo;
  • contro le guerre imperialistiche e per una drastica riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale;
  • per costruire una vera rete di collegamento delle lotte in chiave internazionale.

Costruiamo ovunque comitati territoriali di sciopero verso l’11 ottobre

Buon ascolto

 

 

Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: i lavoratori non hanno accettato l’ennesima provocazione dei confederali che hanno organizzato un’assemblea con la presenza di pochi lavoratori:
L’adesione di venti lavoratori alla ricerca di una buonuscita all’ipotesi di accordo non può imporre alla maggioranza dei lavoratori Fedex alcunché.
Per questo, si stanno moltiplicando in queste ore le azioni di sciopero e boicottaggio ai danni di Fedex in tutte le città italiane.
Tali azioni continueranno se Fedex non si presenterà alla trattativa comunicataci dal Ministro Orlando con una soluzione soddisfacente per tutti i lavoratori impiegati nel sito piacentino.
Il S.I. Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere la situazione del magazzini Fedex di Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori la più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.
Con questo spirito proseguirà la lotta e la preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. Cobas.
Buon ascolto

 

 

Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marco, che ci ha aggiornato sulla lotta de* lavorator* Greci del food delivery:
Il 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie di food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena la perdita del lavoro… una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia suona per la prima volta…
Se prima dell’estate il governo greco ha potuto varare in piena emergenza covid una legge che aumenta lo strapotere delle aziende ai danni dei lavoratori, adesso sono le aziende stesse a prendere coraggio per inseguire le loro gemelle europee sul terreno dell’erosione delle tutele e dei diritti.
La riposta di lavoratori e lavoratrici e della parte della società che non tollera le ingiustizie non si è fatta attendere: nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia sul passaggio da lavoro subordinato ad autonomo un boicottaggio ha abbattuto i guadagni di efood e le recensioni su Google messo al tappeto anni e anni di advertising ossessivo da parte di Efood.
Nei giorni successivi invece i lavoratori e le lavoratrici del delivery, principalmente di efood ma anche di Wolt o dipendenti di singoli ristoranti, si sono presi le strade in un rumorosissimo e infinito serpentone di motorini (ma c’erano anche alcun* temerar* in bici!) che ha attraversato il centro di Atene per raggiungere gli uffici di Efood in periferia. Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.
Dagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c’è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.
La risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.
Le aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.
Chi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere…
Per un’ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l’attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.
E sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.
Buon ascolto

 




Radio Blackout 105.25

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