non solo tintarella. il capitalismo all’assalto del litorale
liberation front
Le coste italiane hanno subito nell’ultimo cinquantennio una pressione antropica devastante: paesi accresciuti enormemente per accogliere i turisti estivi; linee ferroviarie litoranee, piattaforme estrattive, stabilimenti balneari, abusivismo edilizio. Processi che hanno stravolto l’immagine e l’equilibrio di una costa che va via via scomparendo. Oggi il capitalismo green apporta nuovi modelli di sfruttamento del territorio. Ad esempio usa l’immagine eco-freak di Jovanotti, cantante impegnato e preso bene, che dietro lo scudo del wwf ha aperto la strada ai grandi eventi in territori a rischio. cosi come il lungomare riminese, avanguardia del turismo di massa all’italiana, si va trasformando tra mobilità sostenibile, grandi eventi ed automatizzazione, in previsione d’una spiaggia che va sparendo, mentre rimane da preservare il modello turistico festaiolo di Rimini.
Grandi eventi che usano gli strumenti di controllo e limitazione delle libertà sperimentati durante la pandemia per gestire le località e i residenti, mentre l’autorganizzazione, dalle feste illegali ai falò sulla spiaggia, vengono represse.
Non solo turismo, anche l’apertura a nuove e vecchie forme di sfruttamento energetico si affaccia sulle nostre coste, tra piattaforme metanifere, parchi eolici, turbine, cavi di trasporto dell’energia, gasdotti, bioraffinerie e rigassificatori, tutti a ridosso dell’acqua, con le conseguenze ambientali e la militarizzazione che apportano ai territori.
Ne parliamo con Alex Giuzio, autore di La linea fragile
Non solo grandi eventi. Anche il sistema delle grandi navi e delle reti commerciali dello shipping minacciano e trasformano i territori litoranei. In Italia l’azienda MSC ha un ruolo predominante nel settore. Un azienda che in meno di 50 anni ha trasformato due barche usate in un impero che conta centinaia di aziende e migliaia di dipendenti in tutto il mondo e non si appresta certo a fermarsi. Le crociere, oltre a essere mostri inquinanti, impongono a tante città, (che spesso vengono anche saltate dai tour operator) di trasformarsi in virtù delle scarse ricchezze propinate dal più spietato modello di turismo mordi e fuggi. Msc non vuole fermarsi al mare, con Lufthansa vuole aprirsi al mercato aereo, cercando anche di acquistare quote di Alitalia.
Anche il trasporto merci è un tassello fondamentale dell’impero Msc, che si annovera tra i grandi del commercio marittimo. Un vero oligopolio che può fissare prezzi e tempi della circolazione globale delle merci. A ricaduta Msc controlla tutto l’indotto del trasporto dei container: nei mari, nei porti, in terra. Anche in questo settore la potenza economica può fare tali pressioni sulla politica tali da modificare l’aspetto della città: a Genova per permettere l’ingresso al porto di navi ancor più grandi c’è in progetto di costruire una nuova diga foranea, abbassando i fondali e sviluppando il porto. Mettendo ancor più sottopressione i lavoratori portuali, ma anche tutta la logistica di una città già fortemente sotto pressione.
Ne parliamo con Filippo Taglieri di ReCommon
Per maggiori info:
opuscolo “ecco a chi giova il Jova Beach Party” di Alpinismo Molotov
https://www.wumingfoundation.com/giap/2019/09/jova-beach-party/
L’articolo “la fantastica pseudologia di Jovanotti sulla spiaggia” di Alex Giuzio
opuscolo “la galassia MSC” di ReCommon