BASTIONI DI ORIONE 10/11/2022- ETIOPIA TIGRAY ACCORDO MA SENZA IL CONVITATO DI PIETRA ERITREO – NORD KIVU RIPARTE IL SACCHEGGIO E I RUMORI DI NUOVA GUERRA MONDIALE AFRICANA-SERBIA E KOSOVO OLTRE LA CONTESA PER LE TARGHE S’INTRAVEDONO NUOVI EQUILIBRI PER I BALCANI.
Bastioni di Orione in questa puntata facciamo il punto sull’accordo raggiunto a Pretoria fra Etiopia e TPLF per un cessate il fuoco definitivo e un percorso di disarmo ,sostenuto dall’Unione Africana .Commenti a caldo in attesa di un ulteriore approfondimento nella prossima puntata ,luci e ombre di un accordo che non coinvolge un attore molto importante del conflitto l’Eritrea di Afewerki ed anche le varie milizie che hanno imperversato sul fronte di guerra.
Parliamo con Massimo Zaurrini redattore di Africa rivista della situazione del Nord Kivu in Congo che si fa sempre piu’ tesa dopo la ripresa dell’offensiva del movimento armato M23 ,con accuse reciproche fra Congo e Ruanda e l’intervento dei militari ugandesi e kenyani . Il presidente angolano sta tentando una mediazione al fine di scongiurare un conflitto regionale che sembra riportare indietro l’orologio della storia ai tempi della prima guerra mondiale africana alla fine degli anni 90,con la crisi dei grandi Laghi ,la caduta di Mobutu e l’instabilità permanente nella regione .Le enormi ricchezze di quell’area distante dalla capitale Kinshasa piu’ di 2000 km fanno gola ai vicini ruandesi e ugandesi e innescano una serie di guerriglie che mirano alla spartizione delle risorse del sottosuolo con effetti devastanti per la popolazione civile .
Infine con Giorgio Fruscione ricercatore e studioso dei Balcani parliamo della crisi fra Serbia e Kosovo ,innestata dalla polemica per l’uso delle targhe ma che rivela le contraddizioni e le tensioni di una ” pax occidentale ” che non ha risanato le ferite della guerra fra le due comunità ,il nazionalismo rampante e i riflessi della guerra in Ucraina agitano quelle regioni in cui la normalizzazione che passa attraverso l’adesione all’Unione europea stenta a realizzarsi stante la mancanza di un progetto inclusivo che coinvolga le varie comunità.