Portogallo: cade il governo, ma il litio resta

Liberation front

Lo scorso 7 novembre il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ha dichiarato le proprie dimissioni provocando di fatto la caduta del governo. Il motivo è l’apertura di un’inchiesta che vede indagati lo stesso primo ministro, il ministro delle infrastrutture e quello dell’ambiente, il sindaco della città di Sines, e esponenti di diverse aziende titolari di progetti per l’esplorazione e l’estrazione del litio in Portogallo. L’indagine verte su presunti illeciti, corruzione di funzionari eletti e traffico di influenze relativi alle concessioni per le miniere di litio, per un impianto di idrogeno verde e per un centro dati nella città costiera meridionale di Sines. Ci troviamo, insomma, di fronte a uno dei primi casi europei di corruzione quasi interamente legati al contesto della transizione energetica.

Quali sono le conseguenze della crisi di governo sull’andamento dell’estrazione del litio in Portogallo? Come ha reagito la popolazione, e come si stanno organizzando le realtà locali che si oppongono ai progetti minerari che minacciano o già deturpano i loro territori? Quali sono le prospettive di lotta nella situazione attuale? A queste domande prova a dare risposta un compagno che si trova nel nord del paese:

[scarica]




Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST