BASTIONI DI ORIONE 03/10/2024-LIBANO UNA NUOVA GAZA ?- LE TERRE RARE SONO IL PETROLIO DELLA CINA DICEVA DENG , ORA XI LE NAZIONALIZZA.

In questa puntata Bastioni di Orione racconta con Lorenzo Forlani ,giornalista che vive a Beirut , la situazione in Libano sotto attacco dell’esercito israeliano e lo scenario in seguito all’assasinio di Nasrallah .Il leader scita aveva accettato una tregua ,informazione confermata anche da fonti  statunitensi ,e probabilmente questo è stato il motivo del suo assassinio da parte dell’aviazione israeliana in quanto la leadership suprematista considera l’allargamento del conflitto un opportunità non solo per garantirsi un futuro politico ma anche per cambiare gli equilibri della regione e nella loro  visione millenarista costruire l”Erétz Yisraél” promessa ai discendenti di Abramo .

Il Libano già colpito da una crisi economica devastante è stato investito dalla ferocia di Israele che sta applicando lo stesso schema genocidario di Gaza senza alcuna remora nel provocare migliaia di vittime civili , e in un paese già diviso , anche a causa dei retaggi coloniali, le fratture confessionali rischiano di acuirsi . Da parte dei media occidentali si continua a descrivere Hetzbollah come solo un milizia terrorista ma in realtà si tratta di una organizzazione politica che è rappresentativa della comunità scita ed è presente nelle istituzioni libanesi ,ha un estesa ramificazione sociale ,ha costruito un sistema di welfare diffuso ; il suo leader Nasrallah era una personalità estremamente influente nella regione anche dal punto di vista religioso e il suo omicidio costituisce un accelerazione dello scontro con l’Iran . Un Iran riluttante a impegnarsi in una guerra totale con Israele ,consapevole delle difficoltà interne e del consenso perso in seguito alla crisi  economica e alla repressione delle proteste di  piazza ,che comunque si troverà costretto a rispondere alle provocazioni di  Israele .

 

 

 

 

Con Lorenzo Lamperti , giornalista ed esperto conoscitore della Cina che si trova a Taipei, parliamo del ” petrolio” cinese come definì nel 1987  Deng xiaoping le terre rare che la Cina possiede in gran quantità e che sono strategiche per lo sviluppo  di dispositivi tecnologici utili alla transizione energetica. Partendo dal monopolio dell’estrazione e della catena della raffinazione La Cina si è dotata di processi ormai completamente automatizzati che le consentono  di produrre veicoli elettrici a prezzi concorrenziali e condizionare l’approvigionamento a questi  materiali che sono strategici  anche per l’industria militare . Le recenti manovre di stimolo della Banca Centrale cinese che ha immesso liquidità  per sostenere il mercato immobiliare in crisi , le finanze delle casse regionali e le aziende quotate in borsa sono state interpretate come un ammissione delle difficoltà dell’economia cinese il cui sviluppo è lontano dall’obiettivo del 5% annuo di crescita (comunque fantascientifico per le asfittiche economie europee) . Lo sviluppo delle nuove forze produttive ,come  le ha chiamate Xi, è teso  al superamento del modello di esportazione al fine di stimolare il mercato  interno ed ha al contempo preoccupato sopratutto gli Stati Uniti per l’eventuale eccesso  di sovraproduzione cinese che ne puo’ derivare ,da qui la politica dei  dazi sui prodotti cinesi che si sta rivelando controproducente in particolare per il mercato  dell’auto  europeo.

 

 

 




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