Multitox | musiche di difficile ascolto | 20/23 ottobre
Informazioni evento
Dettagli
Contro l’ansia imbellettata dei blasonati festival cittadini Radio Blakout prende contromisure drastiche, e con l’aiuto dei facinorosi del Multiversal ha in serbo per voi 4 giorni oltre i confini della sanità mentale:
MULTI>>TOX ! ! HARDLISTENING NON MUSIC
& NEGLECTIVE ARTS MARATHON
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20 10 _ Cavallerizza irreale
21 10 _ Asilo occupato
22 10 _ h13 Balun
22 10 _ h22 El Paso
23 10 _ Blackout House
_a breve il programma dettagliato
multiversal.eu
Un viaggio al centro del rumore, concerti per ensemble incontrollati, solisti e sfruttatori sonico-performativi, un bicerin avvelenato.
NO RULES! NO HYPE! NO CRAP!
1. cosa?
multiversal è un raduno itinerante per appassionati di musiche estreme, autogestione diy. Nasce a berlino come sala prove. obiettivi: condividere spazi e fare concerti, possibilmente di musica improvvisata, o proprio di non musica. Nel 2014 organizzza una raffica di concerti sotto i cavalcavia, nelle occupazioni, in gallerie, cantine e strade. Dalla Maratona Multversal si allarga a tutta l’Europa. Identità tra artisti e organizzatori, liberazione di spazi musiche estreme, kilometri in auto, furgoni aerei e treni. Multiversal è un non collettivo pronto all’invasione. Preparate i tappi per le orecchie.
2. Spore
Multiversal non ha casa. La sua patria è il mondo. Dal 2014 è apparso e riapparso a Berlino, Copenhagen, Oslo, Malmo, Napoli, Monaco, Lubiana, Atene, Cagliari, Vienna, Istanbul. Come se non bastasse da cosa√è nata cosa. Sono nate amicizie artistiche e non, abbiamo vomitato, ci sono fischiate le orecchie per giorni. Per raggiungere i posti ci si muove raccattando passaggi, scambiando contatti, condividendo lettini, cuccette, pavimenti. Nessuno profitta direttamente da quel che suona. Il senso è quello di mescolare, scatenando le diversità e aumentando la possibilità che il meccanismo si autoriproduca. Qualcosa che assomiglia da vicino a quel che fanno i virus.
3. Musica e non
Definire cosa di volta in volta viene proposto sarebbe difficile. E’ probabile che ci si dimenticherebbero troppi fattori che influiscono, qui più che mai, sul risultato finale: le spicificit√† di un posto piuttosto che di un altro, le caratteristiche degli spazi utilizzati, la densit√† di players presenti in una data zona. Ancora: in questi anni di Multiversal ne abbiamo viste di ogni. Il meccanismi attraverso i quali ci è potuto accadere sono fondati su amicizia, stima, intesa e esperienza condivisa tra le persone. Perciò sarebbe riduttivo parlare solo di (non)musica. La riproduzione continua di nuovi assemblaggi dalle caratteristiche variabili e non prevedibili/previste, dato principalmente dalla disponibilità dei musicisti a mescolarsi tra di loro secondo un calendario prestabilito, accresce il senso della negazione “NON”: ci troviamo oltre la musica, nel materiale limbico profondo del nostro zeitgeist. Freejazz e l’improvvisazione in ogni sua forma, l’elettronica radicale (strumenti d.i.y), il noise (accezione ampia che comprende parte dell’elettronica – power – e parti varie di altre discipline), l’elettroacustica, le varie mutazioni “alla fine” del “rock” (Nota: i critici più avveduti potrebbero argomentare usando la classica distinzione con il RIO o rock in opposition. Noi non la condividiamo come in genere non condividiamo eccessive catalogazioni), la sound art (environmental, field recordings, sonorizzazioni vere e proprie e dalle ultime edizioni anche la danza e la video arte. Accomunare elementi così vari e distanti tra di loro sarebbe come ipotizzare di chiamare per nome tutti i bacilli di un virus. I nomi sono di poco conto. Questa carrellata serva a scopo esemplificativo, dovendo inserire in categorie eterodosse e non condivise per esigenze di maggiore diffusione del messaggio.
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