Trasmissioni in strada contro la sorveglianza speciale
Informazioni evento
Data: | 18 Aprile 2021 |
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Time: | 13:00 |
Evento: | https://www.facebook.com/events/1390003114686991 |
Dettagli
La sorveglianza speciale è una misura preventiva basata su ipotesi, con un’ampia discrezionalità nella scelta dei soggetti da colpire. Per questo è una misura politica da contrastare come tale, e farlo oggi è necessario non solo per Boba, ma per tutte e tutti.
Radio Blackout scende in strada in solidarietà al proprio compagno Boba e a tutti i soggetti pericolosi per l’autorità.
DOMENICA 18 APRILE – DALLE 13 AL PARCO DEL VALENTINO
Dirette, approfondimenti, microfono aperto, letture, bar e buon cibo
Il 21 aprile la procura di Torino deciderà in merito alla richiesta di sorveglianza speciale avanzata dalla PM Emanuela Pedrotta per Boba, militante torinese e storico redattore di Radio Blackout.
È difficile, se non impossibile, riassumere in poche righe quanto questa misura preventiva di fascista memoria sia inaccettabile e vergognosa, e quanto dovrebbe preoccupare tutti e tutte per le sue conseguenze, ovvero l’isolamento dalle reti sociali e dalla vita politica, lo svilimento e la limitazione delle libertà individuali. Per questo, rimandiamo in calce a queste poche righe alcune analisi prodotte negli anni dato che, da qualche anno ormai, assistiamo a questo tipo di richieste per compagni e compagne che si impegnano nelle lotte.*
Tra i vari elementi contenuti in quel grottesco genere letterario che costituisce la profilazione degli individui che si meriterebbero la sorveglianza speciale, nel caso di Boba, come elemento provante della sua “pericolosità sociale”, c’è anche la decennale partecipazione alla realtà della nostra radio.
Tra i vari elementi contenuti in quel grottesco genere letterario che costituisce la profilazione degli individui che si meriterebbero la sorveglianza speciale, nel caso di Boba, come elemento provante della sua “pericolosità sociale”, c’è anche la decennale partecipazione alla realtà della nostra radio.
Quello che ci preme particolarmente in questa sede è in primis ribadire la nostra solidarietà e vicinanza a Boba. Questo compagno e amico ha fatto parte della Radio per tanti anni, e come redattori e redattrici ci rivendichiamo pienamente la nostra attività politica e sociale.
Ci rivendichiamo pienamente infatti di aver dato voce ai movimenti e agli individui che lottano per la libertà e per la giustizia sociale e ambientale; di aver raccontato la violenza del potere e dato sostegno a chi è stato colpito dalla repressione. Continueremo ad essere il megafono di movimenti, lotte sociali e soggetti considerati pericolosi. Continueremo a proporre un’informazione critica e autonoma, dando spazio a riflessioni, notizie e sonorità che non rispondono a logiche di mercato e ai dettami tipici dei media mainstream. Continueremo a creare momenti di incontro e convivialità per vivere già da oggi una società radicalmente diversa.
Non abbiamo mai creduto nella costituzionale e democratica libertà di informazione, espressione, opinione. Tuttavia, crediamo sia necessario riflettere sul livello di repressione, censura e persecuzione giudiziaria che viene messo in campo dalle procure del nostro paese e in particolare in questa città. La risposta delle istituzioni alla crisi economica generalizzata, al dilagare della povertà e al disastro ambientale sembra risolversi in una continua e sistematica criminalizzazione del conflitto sociale e delle istanze di cambiamento radicale. In questa cornice, partecipare ad una radio autogestita, frequentare alcuni spazi e certi individui, addirittura scrivere un romanzo possono diventare buoni elementi per misure di sicurezza preventive.
Noi, dal nostro punto di vista, siamo orgogliosi di porci in aperta opposizione ad un sistema che sfrutta, devasta e impoverisce e che per perpetuarsi usa la censura, la repressione e il controllo.
Noi non siamo come voi