7. Jusqu’ici tout va bien: La Haine, il rap e la banlieue

Nelle scorse settimane abbiamo esplorato le radici della musica contemporanea nel cuore degli States, siamo partiti da Detroit, per poi spostarci a Memphis e Chicago. L’abisso musicale che abbiamo ascoltato è stato di blues, soul e RnB. Ovvero, tra gli altri, la base musicale del rap.

Non volendo essere troppo americano-centrico e scompigliando le carte ho deciso di ritornare da questo lato dell’atlantico e di parlare di come il rap sia arrivato qui in Europa e abbia preso tutte delle sue strade originali. C’è un paese in particolare che ormai da decenni si distingue, la Francia.

Ma anche qui, mica potevo mettervi una sfilza di pezzi in ordine cronologico del rap francese, non è da Rolling in the Deep! Dunque, come sempre, partiamo da una città, Parigi, ma la raccontiamo non solo attraverso la musica, ma anche un film.

Già, oggi facciamo qualcosa di diverso rispetto alle scorse puntate, partiamo da un film, La Haine di Matthieu Kossovitz, e da un mixtape a lui ispirato, La Haine musiques inspirées du film.

La Haine è un film densissimo che ha segnato un’intera generazione di artiste e artisti francesi, la quantità di questioni toccate è impressionante e le stesse tecniche di ripresa e montaggio video e audio hanno fatto scuola.

Il film è uscito nel maggio del 1995, sono passati ormai trent’anni, ma la sua potenza non si è assolutamente ridotta, anzi, rivedere quel film oggi ci interroga su cosa è cambiato e cosa no, soprattutto sulle questioni sociali.

 

Rolling in the Deep

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