aggiornamento sul processo NoTap
liberation front
Il 19 marzo è stata pronunciata la prima sentenza del triplo processo a carico del movimento NoTap in cui sono state stilate un centinaio di sentenze per pene che vanno da tre mesi ai quattro anni. Il processo, svoltosi molto velocemente nell’Aula Bunker del carcere di Lecce dal giudice Pietro Baffa, è stato chiaramente orientato verso la criminalizzazione degli attivisti: pene raddoppiate rispetto alle richieste del pm, respingimento delle istanze difensive e la messa agli atti di lacunose accuse della Digos, soprattutto quelle riguardanti la zona rossa.
Un processo politico che, insieme a tanti altri in giro per l’Italia, vuole silenziare e distruggere tutti i movimenti di dissenso verso opere inutili e dannose. Il contrario di quanto invece accade quando sotto accusa sono le multinazionali petrolifere e del gas, come dimostrato chiaramente dall’assoluzione di ENI per il processo Opl245. Non a caso il pm arriva dal dipartimento antimafia, che recentemente ha accorpato anche l’antiterrorismo (DNAA direzione nazionale antimafia e antiterrorismo), una chiara mossa che vuol far iscrivere movimenti sociali e la lotta politica ai reati associativi per mafia o terrorismo.
Ne abbiamo parlato con Gianluca,
per info varie: https://comunellafastidiosa.noblogs.org/