Anarres del 21 gennaio. Nucleare green? L’Italia va in guerra in Mali. Austerity e Covid 19…

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Giochi di potenza in Europa
È di questi giorni la notizia del con
fronto intraeuropeo sull’inserimento dell’energia nucleare nella tassonomia delle attività sostenibili dal punto di vista ambientale, pertanto meritevoli dei finanziamenti comunitari. A guidare il fronte contrario Germania, Austria e Spagna, favorevoli altri paesi tra i quali Francia ed Italia.
Lo schieramento dell’Italia, paese che ha chiuso con il nucleare da decenni a fianco della Francia, che sul nucleare ha investito in modo forte sia nel civile che nel militar
e ha le sue ragioni altrove. Una è il patto sulla finanza proposto all’UE congiuntamente alla Francia, che ridurrebbe seccamente il debito delle nazioni più deboli dell’Unione. La seconda il trattato di cooperazione con la Francia, che ha importanti conseguenze sul piano geopolitico e militare.
Ci ha aiutato a capirne di più Daniele Ratti

L’Italia va alla guerra. In Mali
La situazione in Mali è sempre più tesa, dopo l’annuncio del rinvio delle elezioni e la decisione di assoldare i mercenari della “Wagner” compagnia russa molto vicina a Vladimir Putin. La Francia ha deciso un parziale ritiro delle proprie truppe che passeranno nei prossimi due anni da 5.000 a 3.000, ed il loro posto sarà assunto dai militari degli stati europei che hanno aderito alla missione Takuba (spada in tuareg).
Mentre la Danimarca ha già annunciato il proprio ritiro ed altre nazioni potrebbero seguirla, l’Italia ha appena completato il dispiegamento del proprio contingente. Nella grande base di Manaka (regione di Gao, nel nord-est) sono stati schierati 200 militari delle forze speciali, due elicotteri da trasporto Boeing CH-47 “Chinook” e due elicotteri d’attacco AW-129 “Mangusta” di Agusta-Leonardo.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo

Torino. Il piano periferie della giunta Lo Russo: più polizia, più sgomberi e un pizzico di restyling.

Nel mirino ovviamente c’è ancora Barriera di Milano e, in particolare il triangolo di giardino all’angolo tra via Sesia e corso Palermo.

Austerity e Covid 19
Parlare di crisi pandemica è diventato “normale”, in realtà la pandemia ha solo accelerato processi già in atto. La disoccupazio
ne reale va ben oltre il 22%, il peggior dato registrato dal 1945 a oggi, al quale deve associarsi la riduzione della vita media nel 2015, un evento che non si registrava dai tempi della seconda guerra mondiale.
Cinque anni prima dell’esplosione della pandemia, le nostre condizioni di vita erano peggiorate al punto di invertire il trend che vedeva crescere di anno in anno le aspettative di campare a lungo. Un dato biopolitico con cui fare i conti.
Ancor prima del virus ci stava ammazzando un’ideologia economica meschina e fraudolenta. Ancor prima che un elemento microscopico devastasse i nostri organismi un elemento macroscopico aveva già ipotecato il nostro futuro.
Ne abbiamo parlato con Giammarco, autore di un articolo uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova.

Appuntamenti:

Sabato 12 febbraio ore 15
Via i militari da Barriera!
giornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia

Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 20,30
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem

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