Anselm Jappe: critica del valore e fine del denaro

denaro02_van-Reymerswaele_Il-cambiavalute-e-sua-moglieAbbiamo ospitato nei nostri studi Anselm Jappe, studioso di Marx e Debord, un tempo appartenente al gruppo che si formò intorno alla rivista tedesca Krisis. Allievo dello stesso Robert Kurz (la figura più eminente del gruppo) e più tardi, in Italia, del filosofo Mario Perniola. Esponente austriaco della cosiddetta critica del valore, una delle tante correnti del pensiero di Marx scaturita da una riflessione profonda sui concetti di feticismo della merce, lavoro, denaro e valore. Dalla lettura dal Marx anti-lavorista, quello che Kurtz definiva “esoterico”, Jappe ripesca e potenzia l’idea del valore come “soggetto automatico”. Gli uomini si ritroverebbero insomma ad alimentare, contro o al di là della propria volontà, un sistema che quotidianamente li danneggia e che finirà col distruggerli. La rinuncia degli uomini a incidere sulla realtà, a non essere che meri ingranaggi, è poi quel fenomeno che Marx ci restituisce sotto il nome di feticismo della merce. Di qui la tesi forte che l’attuale crisi non va interpretata come fase ma come modo di funzionamento di un sistema edificato sullo sfruttamento del lavoro vivo, che ha finito nel corso del suo sviluppo con lo smarrire i propri presupposti, rendendo sempre più superflue masse enormi di popolazione anziché metterle al lavoro. La finanza sarebbe l’escamotage trovato dai capitalisti alla fine degli anni settanta per tamponare questa crisi strutturale, col risultato di far crescere una quantità abnorme e incontrollabile di capitale fittizio. La crisi, ci dice Jappe, è consustanziale alla natura stessa del capitalismo e si caratterizza per un’obsolescenza progressiva del denaro, tanto che questa si manifesti come rarefazione del denaro (deflazione) quanto sottoforma di circolazione di enormi quantità di denaro svalutato (inflazione). Nonostante le molte affinità con alcune letture teleologiche del comunismo e del “nuovo mondo” che necessariamente verrà, Jappe tende a non semplificare e a tenersi alla larga da letture consolanti e strettamente deterministiche. Si rende perfettamente conto che le sfide cui l’uomo si troverà davanti potrebbero facilmente precipitarlo nelle barbarie e perciò ritiene, con Kurz, che oggi sia una priorità inderogabile prepararsi alla “fine del denaro”.

L’intervista, a cura della redazione informativa di Radio Blackout, ha visto intervenire, oltre allo stesso Anselm Jappe, Riccardo Frola, che ha organizzato le tappe torinesi del viaggio di Anselm, e Raffaele Sciortino, collaboratore di Radio Blackout e di Info Aut.

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