BASTIONI DI ORIONE 09/11/2023- BIRMANIA LA GIUNTA TRABALLA E LA CINA SI PREOCCUPA -PAKISTAN LA CACCIATA DEGLI AFGANI

Bastioni di Orione in questa puntata affronta con Massimo Morello ,ossservatore attento del continente asiatico e residente a Bangkok, la situazione in Birmania dove la guerra della giunta militare contro i gruppi armati etnici ha avuto una svolta. La perdita del controllo della importante città strategica di Chinshwehaw  al confine con la Cina ha costituito un segnale di debolezza della giunta birmana e provocato l’intervento della Cina che ha richiesto un cessate il fuoco immediato . Pechino è preoccupata per la pipeline che porta  gas e petrolio dalle coste birmane allo Yunan evitando lo stretto di Malacca ma anche dall’estensione dei combattimenti in una zona dove erano progettati investimenti infrastrutturali legati alla” road and belt initiative”. Secondo alcuni analisti i combattimenti, scoppiati vicino al confine con la Cina, costituiscono una minaccia reale per la giunta militare, arrivata al potere nel 2021 con un colpo di stato. Il generale Myint Swe, presidente ad interim del paese, ha evocato un “rischio d’implosione del paese” in un discorso trasmesso dai mezzi d’informazione statali.

Parliamo anche della situazione thailandese e degli errori d’ingenuita del movimento progressista del Move forward ,vincitore delle elezioni,ma estromesso con manovre di palazzo dalla formazione del governo .

 

 

 

 

 

 

Ci spostiamo in Pakistan per parlare con Manuele Giordana dell’espulsione di massa degli afgani senza documenti decretata dal governo pakistano.il 3 ottobre scorso, Islamabad ha annunciato che gli afgani senza un permesso di soggiorno valido avevano tempo fino al 31 del mese scorso per lasciare il paese. E che dopo questa scadenza, chiunque fosse presente illegalmente sul territorio pakistano sarebbe stato arrestato e rispedito in Afghanistan.Si tratta di persone che sono in Pakistan dal 1978 ,che nel frattempo si sono costruite una vita ma senza documenti costrette ora al ritorno in Afganistan ,si parla di olre 1,6 milioni afgani secondo le autorità di Islamabad che devono tornare nel paese di origine. La maggioranza sono pashtun e si ritroveranno in un paese che vive una condizione di miseria e difficoltà ,alcuni pensano che potrebbero essere destinati al territorio confinante con il Tagikistan e L’Uzbekistan in un tentativo di cambiare gli equilibri demografici dell’area con l’immisione di popolazione di origine pashtun.

 

 




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