BASTIONI DI ORIONE 21/03/2024-IL NIGER CHIUDE LA BASE AMERICANA ,PREGI E DIFETTI DEL PANAFRICANISMO IN MIMETICA-LA FRAMMENTAZIONE GLOBALE SI TRASFERISCE NELL’ARTICO.
Bastioni di Orione con Alessio Iocchi docente all’Orientale di Napoli ed esperto di Africa ,affronta la questione della denuncia da parte della giunta del Niger degli accordi del 2012 con la richiesta del ritiro immediato delle truppe americane dalla base di Agadez. Si tratta di una delle basi più importanti dell’Africom (Comando statunitense per l’Africa),dove erano presenti piu’ di 1000 soldati e droni per il controllo del territorio . La diplomazia americana aveva tenuto un basso profilo con la giunta nigerina nel tentativo di mantenere il controllo su quell’area strategica ma i sospsetti di un accordo per la vendita di uranio all’Iran e l’avvicinamento alla Russia hanno raffreddato i rapporti fino alla rottura che si è concretizzata con la denuncia del trattato che consentiva la presenza militare americana nella base di Agadez. In questa approfondita conversazione affrontiamo anche il tema della natura delle giunte militari arrivate al potere in Mali ,Burkina Faso e Niger ,di quanto il loro panafricanismo sia distante da quello di Nkrumah o Lumumba ,del ruolo dell’esercito come ascensore sociale e incubatore di élite nelle società africane ,delle modalità con cui l’insurrezione jihadista s’insinua nelle contraddizioni preesistenti create dal potere coloniale, della stigmatizzazione delle popolazioni nomadi e anche della situazione in Senegal in vista delle elezioni presidenziali del 24 marzo 2024.
Con Francesco dall’Aglio in questa seconda parte del suo intervento continuiamo la riflessione sulla crisi globale con una lettura che si sofferma sugli aspetti strategici e militari , l’abbandono della diplomazia e la scelta del conflitto fino alle estreme conseguenze come incapacità di rimettere in discussione la politica di allargamento della NATO , il ruolo giocato da personaggi come Victoria Nuland le cui dimissioni inducono ad una serie di riflessioni sulla strategia futura degli americani nel quadrante dell’Europa orientale,l’ampliamento dell’Alleanza Atlantica a Svezia e Finlandia che fa prefigurare un confronto militare sulle risorse dell’Artico dove nella competizione la Russia parte avvantaggiata .