un po’ di storia di una radio che da parecchio tempo nell’etere da voce ad un movimento che ha anni alle spalle di lotta operaia, molto legata al lavoro.
Radio ondarossa nasce nel ’77, il 24 maggio, nel movimento che ha scosso parecchio la societa’ italiana dall’iniziativa di alcuni compagni che facevano riferimento ai collettivi del policlinico,
dei ferrovieri e agli studenti universitari. Nasce perche’ l’informazione corrente distorceva quello che accadeva nella societa’ e c’era una necessita’ di dare voce ai senza-voce. Si era iniziato con i microfoni aperti, chiunque poteva intervenire in qualsiasi momento. Non c’era all’inizio un palinsesto, poi piano piano la radio si è strutturata. Dopo le manifestazioni del ’77 ci si attaccava alla radiolina per sentire radio ondarossa e capire come muoversi. Poi nel 1980 la radio si occupa di andare a intervistare gli operai che in quel momento stavano occupando la fabbrica. Sempre negli anni ’80 andarono a Parigi, nel caso 7 Aprile, quando moltissimi compagni delle autonomie furono accusati di aver organizzato e diretto un organizzazione chiamata Brigate Rosse. Fino a quando la repressione, molto pesante in quegli anni, ad un certo punto fece chiudere la radio e molti redattori furono arrestati, mentre altri furono latitanti.
Così nel 1995 la redazione di ondarossa decide di aprire le porte e proporre un grande seminario, comprendendo tutti i percorsi esistenti dai comitati, alle associazioni ai centri sociali, per reclutare o comunque chiedere alle compagne ed ai compagni di partecipare alla trasformazione della radio. Da li inziarono tantissime trasmissioni, dove compagni e compagne con nuove forze, temi e contenuti politici controinformativi iniziarono a dibattere e tessere contenuti e relazioni con il mondo.
Infatti poco dopo la radio diede voce al movimento della Pantera, già presente in molte università italiane, tantè che da quel movimento oltre a vari compagni che parteciparono con la radio ci furono poi un gruppo chiamato Onda Rossa Posse che furono poi quelli che ora conosciamo come Gli Assalti Frontali.
E poi ancora altre partecipazioni con diverse radio e realtà come: Radio GAP, Indymedya, Radio Sherwood, …
Insomma una radio che è ascoltata nei quartieri popolari. Ascoltata rispetto a delle tematiche che non vengono toccate dai media mainstream e delle quali c’e’ un grande bisogno.
# Come funziona ROR?
Ondarossa si coordina attraverso una redazione. Qualsiasi persona che partecipa in radio, con una trasmissione oppure collabora, supporta la radio o ancora partecipa alle assemblee è da considerarsi un redattore o una redattrice. La radio ha a cuore il contatto con il territorio e vuole dare voce alle lotte e alle informazioni che possono uscire dai gruppi politici a livello locale, nazionale e globale.
L’assemblea di radio Ondarossa avviene il lunedì ed è sempre un momento importante di confronto. Il confronto avvine non solo sulle trasmissioni, ma anche sul palinsesto e sui temi politici che richiedono un confronto vivo e attivo costante.
Radio Ondarossa affronta l’informazione con una visione critica verso la realtà circostante. La critica non tende verso un unica soluzione o visione, è chiaro che la complessità raccoglie
L’obiettivo non è avere una linea unica, ma un confronto e una consapevolezza su ciò che si sta dicendo.
Per questo in radio non si trasmette a titolo personale, ma si è comunque voce di un’esperienza collettiva. Tant’è che in ROR si evita l’uso dei nomi quando si trasmette.
la maggior parte degli spazi in ROR sono considerati “redazionali”, sono cioè a cura della redazione.
In generale la radio ha un palinsesto che viene organizzato ogni settimana, i redattori e le redattrici si organizzano per coprire tutti gli spazi redazionali in modo da fare la rassegna stampa, con cui si apre e poi fino alle 12.30 circa ci sono approfondimenti, corrispondenze, presentazioni. Alcuni giorni gli spazi redazionali riprendono anche dalle 18 alle 20.
Le altre trasmissioni su radio Ondarossa si affrontano tematiche non generaliste. Ci sono trasmissioni che approfondiscono temi o stili musicali, altre trasmissioni che danno voce ale lotte in atto in quel momento o che seguono aspetti culturali. L’idea è sempre quella di mantenere un confronto tra tutta la radio sui temi trattati.
# Come si sostiene radio ondarossa?
Si sostiene con un sacco di spese (30mila€/anno),
Radio ondarossa vive molto di donazioni. anche di iniziative ma una parte comunque minoritaria rispetto alle donazioni dirette che gli abbonati o i donatori e le dondatrici fanno singolarmente.
Dopo una riflessione interna, ROR comprende quanto le donazioni fossero una necessità stabile, in generale si stiamo che mantenere ondarossa richiede 30mila euro l’anno.
Per questo motivo radio Ondarossa ha deciso di lanciare la modalità del radioabbonamento, un abbonamento annuale, che può essere pagato quando si vuole e quanto si vuole in funzione delle proprie tasche, ma che ha anche un importo suggerito (30€) perché conosciamo le nostre spese. Poi capitano anche nella radio stessa capitano guai e imprevisti, ma finora è andato bene!
# Come funziona tecnicamente la radio?
con un mixer, un sacco di cavi, un’antenna, un computer che fa lo streaming. Anche se la tecnologia ora permette di trasmettere fuori dalla radio, si evita quando possibile proprio per dare centralità al luogo fisico. Il covid ovviamente ha cambiato tutto, ma dopo il lockdown del 2020 le cose sono tornate quasi come erano prima e si trasmette di nuovo localmente.
La radio crede in un autonomia completa e quindi a tecnicamente la radio ha sempre cercato di autogestirsi il più possibile, inclusi tutti gli strumenti digitali (come ad esempio mail, sito, server vari…).
intorno al 2001 inizia l’informazione anche via streaming , mentre intorno al 2005 l’infrastruttura tecnica viene riorganizzata seguendo l’esperienza dei servizi autogestiti. Il motivo principale di questa scelta è dovuto al fatto che la radio è sempre stata attraversata da gruppi e individualità legate all’hacking che quindi hanno contribuito direttamente nelle scelte tecnologiche e nella condivisione degli strumenti.
La radio oltre allo streaming trasmette anche in FM sulla frequenza 87.9, la radio copre abbastanza bene la città di Roma e buona parte della provincia, soprattutto verso nord.