frittura mista | radio fabbrica 12/01/2021

Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Valentina Sacchetto, educatrice, con la quale abbiamo voluto parlare dei diversi aspetti legati al tema della riapertura delle scuole.

Infatti, oltre a dare voce ai docenti e a tutto il personale scolastico, come abbiamo già fatto nel corso delle puntate precedenti, abbiamo voluto sentire anche il punto di vista degli studenti, genitori e di alcuni insegnanti  che sono alle prese ormai da più di un anno con uno mezzo che sarebbe dovuto essere emergenziale ovvero la didattica a distanza (DAD). La nostra ospite ci ha illustrato inoltre una serie di dati sulle disparità sociali create da questo strumento e abbiamo riflettuto sul quanto non basti tornare alla normalità del pre-pandemia per risolvere le tante questioni aperte sul tema istruzione in Italia.

Buon ascolto

 

 

Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Tullio Togni sull’occupazione militare del territorio del Sahara Occidentale da parte dell’esercito marocchino. Tullio ha registrato tre audio documentari: il primo lo abbiamo trasmesso il 5/01/21 e riguardava i Territori Occupati, il secondo lo trasmettiamo oggi ed è stato registrato nei campi profughi sahrawi in Algeria. Il terzo e ultimo andrà in onda il prossimo martedì solo su radio Fabbrica.
Buon ascolto.

 

 

Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Amato Tommaso delegato FIOM della mopar di Volvera sullo scipoero di dicembre 2020:
Alla MOPAR, azienda di ricambi auto per Fiat-FCA, un gruppo di lavoratori “fragili”, cioè affetti da patologie gravi, incompatibili con la presenza nel luogo di lavoro, vengono privati delle tutele previste per loro, e costretti, per “giustificare” la loro assenza, a utilizzare ferie, permessi, malattia ordinaria, arrivando fino a richiedere l’aspettativa senza stipendio pur di non rischiare il licenziamento per aver superato i giorni di malattia consentiti. Così sono due mesi che questi lavoratori non percepiscono alcun salario. A fronte di tale situazione i loro compagni di lavoro hanno rispolverato l’arma dello sciopero. Un’arma che avevano già utilizzato con successo la scorsa primavera, per imporre la chiusura temporanea dell’azienda a causa del rischio di contagio.
Questo sciopero è ancora più importante perché esprime un forte valore di solidarietà. È stato compatto su ambedue i turni, e ha dato vita a un corteo spontaneo che è uscito dalla fabbrica per condividere la sua determinazione anche all’esterno, un segnale incoraggiante, questo, di ritrovata fiducia in se stessi. La direzione aziendale ha accusato il colpo passando subito, come al solito, alle minacce e alle promesse di ritorsioni. Ma intanto, grazie allo sciopero, ha dovuto
impegnarsi a discutere della situazione con i sindacati. Quello della tutela dei lavoratori “fragili” è un problema presente in tutto il territorio nazionale ogni qualvolta l’esposizione al rischio di contagio di lavoratori già provati da seriepatologie, può facilmente avere conseguenze mortali.
Ma nonostante il continuo ricatto con cui viene vessata, la merce lavoro ha trovato ragioni e
cuore per alzare la testa.
Buon ascolto.




Radio Blackout 105.25

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