Frittura mista|Radio fabbrica 07/05/2024
Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Stefano di Tech Worker Coalition (TWC) in vista della presentazione del libro “Dietro il mito dell’informatica” che presenteremo sabato, all’interno dei festeggiamenti per i 20 anni della nostra trasmissione. Ci siamo fatti raccontare come è nato questo collettivo e quali sono le attività che svolge. Poi abbiamo parlato delle problematiche che affliggono lavoratrici e lavoratori del settore ITC in Italia, per citarne qualcuno la logica degli appalti a ribasso, la continua richiesta di reperibilità, la scarsa capacità/possibilità di auto organizzazione di chi opera nel settore ecc.. Oltre a questo abbiamo ripreso delle domande che erano rimaste sospese nell’intervista realizzata sempre qui su Radio Blackout ma, dai microfoni di Stakka stakka 3 anni fa. Per rimanere informati sulla realtà di TWC potete andare su https://twc-italia.org/ oppure cercarli sui social.
Buon ascolto
Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia Andrea macchinista cargo dell’assemblea nazionale PdM/PdB (Personale di Macchina/Personale di Bordo nelle Ferrovie) sugli scioperi nazionali di 24h: del trasporto Merci il 17 maggio/24 e del trasporto treni viaggiatori del 19 maggi/24. L’assemblea PdM/PdB è un’assemblea autonoma di lavoratori delle ferrovie, eredita le iniziative e la direzione politica dell’assemblea CMC
(Coordinamento Macchinisti Cargo), dopo aver scritto e condiviso una piattaforma con i lavorator* per entrare nel meccanismo della contrattazione ed il rinnovo del CCNL hanno deciso di percorrere la strada della lotta attraverso iniziative assembleari, di volantinaggio e di sciopero. Con Andrea abbiamo fatto un bilancio degli ultimi scioperi
organizzati dall’assemblea PdM/PdB ed abbiamo analizzato le rivendicazioni della piattaforma dei prossimi scioperi:
“Cari viaggiatori, siamo i macchinisti e i capitreno che tutti i giorni vi accompagnano sul posto di studio, di lavoro, in vacanza e che riforniscono di materie prime le industrie e i magazzini muovendo i treni viaggiatori e merci in Italia. Sarete stanchi di sentire il nostro ennesimo sciopero, ma vogliamo spiegarvi le vere ragioni per cui lo facciamo. Le nostre condizioni di lavoro negli anni sono decisamente peggiorate: orari sempre più lunghi e riposi sempre più stretti, senza la garanzia di mangiare ai pasti, e con una carenza cronica di personale (avrete notato anche voi le quotidiane ricadute sul servizio ferroviario con ritardi, soppressioni, ecc.). Il nostro è un lavoro con turni particolarmente atipici. Chiediamo che questo venga finalmente riconosciuto per la tutela della nostra salute.
Siamo convinti che questo miglioramento si tradurrà in una maggiore sicurezza e in un miglior servizio.
Stiamo cercando un confronto costruttivo. Ad oggi, non avendo avuto risposte alle nostre richieste, ci siamo riuniti da soli, senza delegare nessuno, portando avanti in prima persona le nostre rivendicazioni. L’unico modo per farci sentire è fermarci ancora, nei giorni 17 Maggio (trasportomerci) e 19 Maggio (treni viaggiatori).
Comprendiamo il vostro disagio, ma crediamo che la solidarietà sia il primo passo per aiutarci in questa battaglia e confidiamo nel vostro sostegno.
Grazie!
Firmato,
i vostri Ferrovieri”
Buon ascolto
Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Nico Bibliotecario all’Unito della CUB sulle mobilitazioni e lotte che i bibliocoparativist* hanno messo in campo in seguito all’ennesimo cambio appalto che ha provocato la perdita di diritti e dignità. Nico ci ha spiegato: “dopo anni di lotte siamo riuscite ad ottenere l’applicazione del corretto CCNL, il Federculture; purtroppo la brutta sorpresa è stata il livello di inquadramento di tutte le lavoratrici e dei lavoratori delle biblioteche, fortemente al di sotto delle mansioni richieste. Benché effettivamente sia una questione sindacale da discutere direttamente con le cooperative che hanno vinto l’appalto, dunque i datori di lavoro diretti, rimaniamo perplesse di come UniTo abbia potuto accettare una proposta di appalto di gran lunga al di sotto dell’offerta economica necessaria a garantire uno stipendio dignitoso per tutte e tutti.
E ancora, perché non riaprire la gara d’appalto?”
Buon ascolto