frittura mista|radio fabbrica 10/06/2025

 

Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enzo Miccoli della federazione USB di Torino sullo sciopero generale del 20/06/25 e  manifestazione a Roma del 21/06/25.

Le barbarie della guerra sono il comune denominatore che accomuna l’indizione Dello sciopero anche con i sindacati CUB, SICOBAS e SGB, infatti in un comunicato del sindaco si legge:
“La barbarie del genocidio perpetrato dallo Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese e degli spari sulla folla accalcata per accaparrarsi gli aiuti umanitari.
La barbarie di uno Stato che abdica alla sua funzione di assicurare la tenuta sociale del paese attraverso salari dignitosi e servizi pubblici per tutti e punta, invece, sul vertiginoso aumento delle spese militari. La barbarie di un paese che, insieme agli altri sodali dell’Unione europea, spinge sul pedale della guerra e prova ad utilizzare la leva militare per rilanciare l’economia.
La barbarie di uno Stato che dietro l’ipocrita tema della sicurezza introduce un vero e proprio Stato di polizia prevedendo 14 nuove fattispecie di reato e 9 aggravanti al fine di colpire le lotte sindacali, le lotte sociali e le proteste ambientali. Una chiusura del cerchio che dimostra inequivocabilmente il legame che tiene insieme i mille volti della barbarie della guerra.

Per questo abbiamo definito la guerra un “sistema” e per questo lo sciopero generale del 20 giugno e la manifestazione nazionale a Roma del 21 giugno, costituiscono due appuntamenti che vogliono scardinare quel sistema nelle sue diverse declinazioni. Lo abbiamo fatto in questi anni dietro lo slogan “Alzate i salari, abbassate le armi” con cortei e manifestazioni o con azioni dirette,
bloccando le navi della morte che trasportano armi e munizioni, come avvenuto nuovamente in questi giorni al porto di Genova.

Lo dovremo fare tutti insieme lavoratrici e lavoratori, studenti e attivisti sociali con lo sciopero generale del 20 giugno e la manifestazione del giorno dopo: una marea dovrá invadere il nostro paese contro i massacri in Palestina, contro la folle corsa al riarmo e contro la devastazione sociale prodotta da decenni di moderazione salariale. Una risposta a chi rappresenta come condizione ineluttabile la barbarie della guerra e le sue drammatiche implicazioni.”

Buon ascolto

[download]

 

 

Il secondo argomento della puntata è ruotato attorno all’evento che si terrà il 12 giugno a Palazzo Nuovo, “Torino cambia lavoro”, abbiamo avuto ospite al telefono Alessandro, uno degli organizzatori dell’iniziativa. Da lui ci siamo fatti raccontare il prezioso lavoro d’inchiesta, che come redazione di InfoAut, hanno iniziato a compiere sui lavoratori delle fabbriche del territorio torinese, arrivando ad operai della Lear, della Mopar, della Stellantis, della Leonardo eccetera, coi quali si è poi deciso di lanciare un momento che mettesse sia in dialogo le diverse criticità e lotte in corso nei vari stabilimenti, che per ragionare su problemi comuni del comparto e della de industrializzazione in generale. Oltre al fondamentale punto di vista dei lavoratori, giovedì 12 verrà anche presentata l’inchiesta curata da M. Alberti, redattore di Radio Popolare Network, sulla riconversione della produzione per materiale bellico e dual/use, mettendo sul piatto del dibattito l’aspetto politico e morale dei lavoratori che và oltre i loro specifici interessi personali. Infine ci siamo fatti dire da Alberto dove si possono leggere le inchieste messe da loro in campo fino ad ora

così da poter arrivare preparati e preparate all’incontro che si terrà alle h 18 a Palazzo Nuovo a Torino il 12 giugno.

Buon ascolto

[download]

 

 

Continuiamo con la serie podcast “Dietro alla lavagna”, realizzata da Radio Blackout e dal Sindacato Sociale di Base, per andare a sondare le trasformazioni avvenute e tutt’ora in atto nel mondo della scuola. In questa seconda puntata Serena Tusini, intervista Barbara Bertani, docente, per esplorare un aspetto conosciuto da tutti ma da pochi nel dettaglio: i test invalsi.

Buon ascolto

[download]




Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST