IL SOGNO DELL’ANDROIDE – LA PERLA DI LABUAN 2/7/2021

Riccardo

“Sei peggio di uno sbirro! Sei un assassino al servizio degli sbirri! – In vita mia non ho mai ucciso un essere umano!” Quando nel 1968 Philip Kindred Dick scrisse “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” forse non prevedeva che il suo romanzo sarebbe diventato un film cult, ma certo sapeva di riversarvi il suo mondo interiore tormentato e contorto. E’ appena finita una guerra nucleare, la metropoli é cosparsa di rovine e rottami, l’ispettore Bryant ordina al cacciatore Rick Deckard di “ritirare” alcuni “lavori in pelle” che sono androidi quasi indistinguibili dagli umani, all’apparenza tre maschi e tre femmine. Rick sottopone Rachel, nipote di Eldon, il presidente di una potente corporation, al test Voigt-Kampf. “Scopo del test é accertare se sono un androide o una lesbica?” Il test rivela che Rachel è un androide anche se non sa di esserlo, poichè le sono stati innestati i falsi ricordi di un’infanzia che non ha mai avuto. Da questo momento la domanda costante e sottintesa é: Se un androide può credere di essere umano, chi può essere sicuro di non essere un androide? La risposta é: Nessuno, nemmeno lo stesso cacciatore di androidi. Philip K. Dick nacque nel 1928, visse a Berkeley, crocevia di tutte le controculture e le utopie dell’epoca, ebbe 5 mogli, soffriva di asma e tachicardia, provò tutti i tipi di allucinogeni, l’FBI lo sorvegliava, per le decisioni importanti si affidava al Libro dei Mutamenti I Ching, vinse il premio Hugo con il romanzo “La svastica sul sole”, nell’ultima fase della vita divenne cattolico. Nel 1982 “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” diventa il film “Blade Runner” con la regia di Ridley Scott che già aveva realizzato “Alien”. Rick Deckard (con il volto di Harrison Ford) diventa il tipico detective cinico e scorbutico, Rachel (con il volto di Sean Young) diventa la sua amante, e gli androidi diventano “replicanti”. Ma rimane l’ossessione della coscienza e dell’identità. Alcuni momenti del film fanno sospettare che anche Rick sia un replicante, in questo caso il film sarebbe la storia d’amore tra due esseri artificiali in un mondo artificiale. “Non sapevamo quanto saremmo stati insieme. Ma chi è che lo sa?” A complicare le cose negli anni successivi arrivano le diverse versioni più o meno autorizzate da Ridley Scott, e nascono le leggende. Philip K. Dick morì nel 1982, sapeva del progetto del film ma non fece in tempo a vederlo finito. “Voi umani siete strani. – disse Rachel ridendo.” Buon ascolto.




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