LA SPIA STANCA – LA PERLA DI LABUAN 18/12/2020

Riccardo

“Taylor osservò l’orologio con un gesto del braccio per scostare la manica con il suo tepore britannico, e anche perché era il suo stile.” Taylor é uno dei tre personaggi principali di “Lo specchio delle spie” scritto nel 1965 da John Le Carré (pseudonimo di David John Moore Cornwell) che ci offre un approccio alla spy story opposto a quello di James Bond – Agente 007.  I suoi personaggi sono stanchi, dimessi e delusi. Lo sfondo é quello della guerra fredda, il grande nemico é il KGB, ma in primo piano ci sono i litigi e le rivalità tra colleghi, e anche i problemi coniugali. Taylor deve recuperare le foto aeree scattate sulla DDR dove forse i russi stanno installando dei missili, ma muore nel tentativo. Avery riceve l’incarico di recuperare la salma e le foto. “Avery apparteneva alla classe intermedia degli inglesi contemporanei che deve barcamenarsi, con una laurea e nient’altro.” Le foto sono perse e Leiser viene incaricato di andare nella DDR a indagare. E’ un reduce ormai a riposo, non ne ha voglia ma è l’unico che sappia il tedesco. “Leiser era una uomo di bassa statura, molto eretto. Avrebbe potuto essere un cameriere.” Le Carrè studiò a Oxford, si laureò in letteratura tedesca e fece parte del servizio segreto britannico. Il suo personaggio meglio caratterizzato é George Smiley, basso di statura, grasso, goffo e trasandato, il protagonista di “Chiamata per il morto” del 1961 e “La talpa” del 1975, che fa un’apparizione fuggevole anche in “Lo specchio delle spie”. “Se n’erano andati, lasciando soltanto le tracce dei pneumatici nel fango e l’insonne martellare del vento del nord.” Le Carrè muore il 12 dicembre 2020. Buon ascolto.




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