LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #3 – (Cina) White Paper Revolution?

La fine della fine della storia

Dopo quasi tre anni di lockdown severissimo all’insegna della politica “zero covid” la Cina è attraversata da significative proteste di piazza come non si verificavano da anni. Ben lungi dal collocarsi sulla lunghezza d’onda dei movimenti No Green Pass e No Mask vistisi in Occidente, queste sollevazioni – soprattutto studentesche e urbane – vedevano qua e là affiancarsi mobilitazioni operaie (vedi Foxxcon) senza mai convergere davvero con queste.

La domanda che sorge è se queste piazze indichino il sorgere di un nuovo ceto medio, meno nazionalista e maggiormente aspirante a forme di vita più simili all’Occidente, per il venir meno del patto sociale sviluppista che ha permesso al partito-stato di governare negli ultimi decenni (come indicherebbero anche gli slogan espliciti, per la prima volta, contro il PCC) o se invece questi nuovi “incidenti di massa” chiedano ancora una volta un raddrizzamento alla politica dall’alto per venire incontro alle esigenze che dal basso chiedono di non morire di misure anti-Covid.

Quello che è certo, è che l’etichetta di “White Paper Revolution”, prontamente affibiato a queste proteste dai solerti media mainstream occientali, poco sembra corrispondere alle reali istanze di chi protesta, facilitando anzi la propaganda di un regime nel relagrale agli occhi dell’opinione pubblica interna come intromissioni interessate delle potenze occidentali nemiche.

Ne abbiamo parlato con Gabriele Battaglia, freelance per anni corrispondente da Pechino per numerose testate italiane e svizzere.

Ascolta il podcast

 

 

Per approfondire:

https://wangxiangwei.substack.com/p/calling-chinas-covid-protests-white?r=fy3&utm_campaign=post&utm_medium=web

https://www.internazionale.it/magazine/lea-sahay/2022/12/01/fogli-bianchi-contro-i-lockdown

Se Mao scende in piazza contro il Partito comunista




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