Incendi e gestione forestale, uno sguardo alla crisi climatica e alle politiche economiche boschive
Il fenomeno degli incendi boschivi (con cui abbiamo sempre convissuto, ma che si verificano sempre più frequentemente sul nostro pianeta anche a causa dei cambiamenti climatici) pur causando sovente enormi danni, può rappresentare al tempo stesso un’opportunità di vita e rigenerazione per diverse specie animali e vegetali. La stessa presenza di alberi bruciati o secchi all’interno dei boschi crea delle condizioni importanti per questo e altri sviluppi biologici o per la prevenzione di altri tipi di fenomeni naturali.
Si capisce già da subito che quella della gestione forestale non è una questione per nulla semplice né banale: come evitare gli incendi devastanti e incontrollati degli ultimi anni senza però privare del tutto gli ecosistemi di questo importante fenomeno? Quando e come sono adeguate le ripiantumazioni post-incendio, i fuochi controllati e la costruzione di piste tagliafuoco? Che tipo di attenzioni dovrebbe porsi l’essere umano per un’adeguata convivenza con la foresta in modo tale da soddisfare i propri bisogni ma anche quelli ambientali? Qual è la condizione di salute attuale delle foreste italiane e mondiali, tenendo anche in considerazione le fluttuazioni che riguardano il mercato del legno e le politiche economiche internazionali?
Per rispondere a queste e ad altre domande ci siamo rivolti a Giorgio Vacchiano, docente e ricercatore in Gestione e pianificazione forestale alla Statale di Milano, nonché autore del libro “La Resilienza dei Boschi”.
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