frittura mista|radio fabbrica 01/03/2022
Il primo collegamento lo abbiamo fatto con Roberto dello S.L.A.N.G (Sindacato Lavoratori di Nuova Generazione) di Genova, un sindacato nato da pochi mesi in questo territorio che si è trovato alle prese con due morti in due settimane nel settore del food delivery. Marco, 18 e Michele 19 anni lavoravano per delle attività private della ristorazione nel genovese, e sono morti perchè parte finale di una catena, che si merita di dover mettersi in sicurezza da sè, con il modello usato anche dalle grandi piattaforme, di scaricare le responsabilità verso il basso. Morire in un incidente stradale così giovani per portare una pizza a domicilio non deve essere la normalità. Il 25 Febbraio si è deciso di indire un’assemblea per discutere queste tematiche tra colleghi del settore, Roberto ci ha anche descritto i racconti e le esperienze che ne sono venute fuori.
Dal comunicato di convocazione dell’assemblea di S.L.A.N.G. USB Genova:
“I pirati della strada probabilmente esisteranno sempre ma c’è sempre qualcosa che possiamo fare per migliorare le nostre condizioni di lavoro, sia in termini di sicurezza che in termini contrattuali, mezzi aziendali, condizioni meteorologiche impervie, infortunio sul lavoro, assicurazioni a carico dell’azienda e la completa applicazione del ccnl sono solo alcuni dei molti argomenti che sono necessari affrontare.“
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Il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in diretta telefonica con Mahmood del SiCobas Torino, che ci ha aiutato a capire le motivazioni di un picchetto, che poi abbiamo scoperto essere ad oltranza, tutti i giorni da una settimana davanti al negozio di Zara in Via Roma a Torino. Dei lavoratori nei magazzini di Grugliasco del colosso spagnolo, stavano davanti alla prestigiosa boutique in pieno centro per informare i passanti e i clienti su quale pessimo datore di lavoro si cela dietro al celebre marchio. Infatti persone che avevano questo impiego anche da 15 anni, sono state raggirate con un contratto fattogli firmare che prometteva una cosa e ne sanciva in realtà l’opposta, un contratto a tempo indeterminato che si è trasformato in un contratto a termine in somministrazione tramite l’agenzia Manpower. Il contratto è terminato ma l’agenzia promette di reinserirli in altre ditte, non per forza nella stessa regione, ma queste persone vogliono solo continuare a fare il lavoro che gli spettava ed è per questo che hanno lanciato un’assemblea per sabato 5 Marzo dalle 16 al loro picchetto ad oltranza in Via Roma 360, Torino.
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Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Mattia Cavani di Redacta (associazione dei freelance) sul suo articolo, scritto con Andrea Bottalico: “Lavoro e conflitto lungo la filiera editoriale” pubblicato sulla rivista n. 4 officina primo maggio: https://www.officinaprimomaggio.eu/lavoro-e-conflitto-lungo-la-filiera-editoriale/ La ricerca sullo stato dell’editoria italiana trovò nella pubblicazione di INDEX (Archivio critico dell’informazione), durante gli anno 70, un lavoro che indicò uno degli effetti più perversi del meccanismo oligopolistico nei confronti dell’editoria minore. Il potenziale produttivo e distributivo spinge i grandi gruppi a saturare la domanda riducendo anche fisicamente lo spazio di mercato degli editori di minore dimensione [che] a loro volta, tendono a sovradimensionare la propria produzione sia per contrastare gli effetti di saturazione prodotti dall’oligopolio sia per raggiungere soglie quantitative tali da forzare le strozzature del circuito distributivo. Questo lavoro sembra essere abbastanza attuale e viene ripreso dall’articolo che analizza l’importanza della distribuzione libraria, le lotte sulle mobilitazioni alla Citta del libro dal 2018 al 2021 e chiude con l’intervento di un delegato sindacale e lavoratore della Città del Libro di Stradella durante Carta/Lotta del 14 luglio 2021.
Buon ascolto