frittura mista|radio fabbrica 17/05/2022
Durante la puntata abbiamo ripreso in mano il n. 4 di Officina Primo Maggio che potete scaricare gratuitamente qui: https://www.officinaprimomaggio.eu/numero-4/ Siamo tornati sull’argomento perchè abbiamo avuto l’occasione di registrare la presentazione della rivista a Torino il 7 maggio 2022 nella sede dell’archivio nazionale cinematografo della resistenza. A fare gli onori di casa il più giovane dei redattori Emanuele Caon presenta l’intera rivista.
Buon ascolto
Come secondo argomento invece abbiamo trattato quello dei professionist* dell’editoria, assieme a Giulia di RedActa. Già in due precedenti puntate avevamo parlato di questa categoria non celebre agli onori delle cronache, ma come altre di queste che hanno iniziato a mobilitarsi maggiormente durante il periodo pandemico e sopravvivendone, continua a denotare una critica ad un intero sistema e non si muove solo in direzione di bisogni immediati. Per cercare di ragionare sulle possibilità di lotta o rivendicazione in un ambito così monopolistico e che lascia chi ci lavora ad essere isolato da* propr* colleg*, è stata lanciata questa iniziativa da RedActa in data 26 Maggio presso il Cecchi Point qui a Torino. Giulia ci ha invitat* a questo momento conoscitivo e di dibattito tra lavorat* dell’editoria, entrando anche nel merito del funzionamento e degli obiettivi della loro organizzazione.
Buon ascolto
Chiude la trasmissione la registrazione dell’intervento di Carlo Tombola, un altro redattore della rivista, che presenta il suo articolo/intervista: Armi, porti, portuali: La logistica delle guerre.
“Nato due anni fa a Genova, The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei è un punto d’incontro tra militanti antimilitaristi, lavoratori dei trasporti ed esperti a vario titolo di logistica, che intende seguire la strada aperta una ventina di anni fa da un pioniere quale Sergio Finardi, scomparso nel 2015. In questo breve periodo, The Weapon Watch ha contribuito ad alcune delle più incisive lotte dei lavoratori portuali contro le guerre, in particolare a Genova, Livorno, Trieste, Ravenna, e si è inserita nel network europeo che coordina le iniziative per limitare la produzione e il commercio di armamenti. Un suo progetto, quello di un atlante europeo dell’industria militare, ha raccolto l’interesse di partner qualificati nel Regno Unito, in Spagna, in Belgio e in Germania, e ha già prodotto una cospicua databank delle aziende italiane coinvolte nel militare, in via di pubblicazione sul web. A suo merito, anche quello di aver fatto
conoscere in Italia la Ziviler Hafen, l’iniziativa popolare in corso ad Amburgo per un referendum che escluda l’esportazione di armamenti dal traffico portuale.”
Buon ascolto