Anarres del 19 maggio. 2 giugno giornata dei disertori. Un nuovo poligono in Sicilia. Giochi di guerra e lotte antimilitariste in Sardegna. L’ordinaria violenza del CPR……
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ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Sicilia. Un altro poligono di morte
L’accordo per un nuovo hub logistico addestrativo è stato firmato l’8 maggio e coinvolge i comuni di Gangi, Nicosia e Sperlinga, tra le Madonie e i Nebrodi. Vi verranno usati obici e cannoni a lunga gittata e verrà costruito un hangar per ospitarli. 100 militari saranno stanziati stabilmente nell’area, che, durante le esercitazioni, potrà accogliere sino a 800 uomini e donne in divisa.
“Da tempo cercavamo in Sicilia aree dove addestrare i nostri militari”, ha dichiarato il generale Scardino, responsabile per l’esercito in Sicilia. “La nostra presenza nell’area dei tre comuni interessati, oltre a garantire un miglioramento delle condizioni economiche, assicurerà un maggior controllo del territorio, incrementando la sicurezza, la prevenzione di incendi, un controllo per evitare l’abbandono di rifiuti tossici e qualsiasi altra attività che ponga in pericolo l’ambiente e la popolazione. Abbiamo trovato sinergia istituzionale e una popolazione accogliente”. Queste dichiarazioni hanno il sapore agre dell’ipocrisia e della propaganda militarista.
Per evitare incendi e discariche abusive l’esercito italiano trasforma una vasta area in provincia di Enna in terreno dove si gioca alla guerra con mezzi pesanti, sparando missili e proiettili. Facile prevedere che, come accaduto altrove, il terreno venga irrimediabilmente inquinato.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, che ha appena terminato un’inchiesta
2 giugno. Giornata dei disertori
Ogni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.
Con gli anni questa “festa” ha assunto una sempre più marcata connotazione nazionalista e militarista.
Il governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.
Come ogni anno il governo utilizzerà le cerimonie militari del due giugno per giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa.
Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell’attitudine imperialista e neoconiale dello stato italiano.
CPR di Torino. 9 indagati per l’Ospedaletto
Il suicidio di Moussa Balde, morto nell’area di isolamento del CPR di Torino, ha portato ad un’inchiesta che, secondo quanto riferiscono i quotidiani, sta arrivando alle fasi conclusive.
Si parla di 40 casi di “trattamento non idoneo” dei prigionieri della prigione amministrativa. L’indagine sarebbe per sequestro di persona.
Moussa Balde aveva 23 anni. Il 9 maggio 2021 era a Ventimiglia, fuori da un supermercato dove cercava di racimolare qualche soldo. Tre uomini lo assalgono a calci, pugni e sprangate. Qualcuno fa un video: Moussa è a terra, rannicchiato mentre i tre infieriscono su di lui.
Una vicenda di violenza razzista come tante: solo la diffusione delle immagini impedì che il silenzio calasse sulla sua storia, perché quelli come Moussa raramente hanno la possibilità di raccontare ed essere creduti.
Quindici giorni dopo il suo corpo senza vita venne trovato nell’Ospedaletto, che, nella neolingua del CPR, è la discarica viene isolato perché ci si dimentichi in fretta della sua vita clandestina, perché non possa raccontare delle violenze subite. L’Ospedaletto, in seguito a questa vicenda, è stato chiuso. Il CPR di Torino è andato a fuoco durante le rivolte di febbraio. Ma intendono riaprirlo.
Ne abbiamo parlato con Gianluca Vitale, l’avvocato di Moussa
Sardegna. Giochi di guerra e lotte antimilitariste in Sardegna
Il mese di maggio è stato attraversato da esercitazioni di guerra che hanno investito la Sardegna. Ultima Joint Stars, l’esercitazione nazionale pianificata e condotta dal COVI – Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) dall’8 al 26 maggio.
Esercitazioni contro le quali ci sono state e sono in programma numerose iniziative antimilitariste.
Ne abbiamo parlato con Guido, un compagno di Cagliari
Appuntamenti:
Due incontri sul futuro di Torino
Giovedì 25 maggio
ore 20,30
Città delle armi? La nascita del nuovo Polo bellico e lo sbarco della Nato a Torino
Analisi e prospettive di lotta.
Interverranno: Maria Matteo (Assemblea Antimilitarista), Gruppo di lavoro di Agite
presso la sala del Sereno Regis
in via Garibaldi 13 A
Venerdì 9 giugno
ore 21
alla FAT in corso Palermo 46
Città vetrina? Torino tra riqualificazioni escludenti e la precarietà delle vite povere e migranti
Interverranno Giovanni Semi, sociologo, autore di numerosi studi sulla gentrification sotto la Mole e Francesco Migliaccio di Monitor
Venerdì 2 giugno
Piazza dei disertori
dalle ore 16 in piazza Vittorio
Contro le cerimonie militariste, la retorica patriottica, la guerra e chi la arma
Venerdì 16 giugno
ore 21
alla FAT in corso Palermo 46
Abbattere le mura del cielo – Storie di anarchici e anarchiche e occupazioni a Milano tra il 1975 e il 1985.
Ne parliamo con Mauro Deagostini, autore del libro uscito per le edizioni Zero in Condotta
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 21
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/
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