ACCORDO UE – EGITTO: una ricostruzione storica
HARRAGA
Estratto della puntata del 5.04.2024 di Harraga
In questo approfondimento andato in onda dalle libere frequenze di radio Blackout abbiamo tentato di ricostruire, insieme ad un compagno in diretta sull’etere, le condizioni storiche, geopolitiche, economiche e sociali che hanno portato alla sigla dell’accordo fra UE ed Egitto. Un accordo che si staglia sullo sfondo del piano Mattei e sulla falsa riga della partnership con la Tunisia.
Quantitativamente molto più oneroso, prevede una serie di finanziamenti e investimenti sul piano energetico, industriale e aziendale, con l’obiettivo di rafforzare le risorse del paese nell’ottica di – utilizzando le parole della Meloni – “riaffermare il diritto dei cittadini a non emigrare in Europa”: ossia stabilizzare e rendere “sicuro” un paese terzo alleato. Due centinaia di migliaia di euro andranno ad Al-Sisi per controllare le frontiere interne e gestire i flussi in particolare quelli provenienti dal Corno d’Africa nonché quelli della frontiera con Rafah in cui, per via della pressione delle bombe israeliane e del genocidio in corso, sono ammassati milioni di palestinesi.
Ancora una volta quest’anno assistiamo al tracciamento di un percorso di accordi e protocolli che dall’Europa arriva al nord Africa al fine di attuare politiche neocoloniali, finanziando regimi autoritari legittimati in quanto partner strategici sul piano commerciale – il ruolo egiziano nel controllo del Canale di Suez è in questo caso lampante – e sul piano dell’approvvigionamento energetico, nonché su quello del controllo dei flussi migratori.