Anarres del 1 novembre. 4 novembre. La memoria dei disertori di ieri nella lotta a fianco dei disertori di oggi. Giubileo. Soldi, potere e propaganda…

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ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

4 novembre. Festa degli assassini
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine.
Sui siti governativi si parla di “terre irredente” cui la guerra ha offerto la “redenzione” del tricolore.
Sullo sfondo restano 600.000 morti sul solo piccolo fronte orientale. Sullo sfondo resta un’occupazione militare che si è accanita a cancellare le lingue e le culture diverse da quella “italiana”. Sullo sfondo restano i tanti soldati obbligati a combattere con i fucili dei carabinieri puntati alla schiena. Sullo sfondo restano le decimazioni, le torture, gli stupri di massa . Sullo sfondo restano le migliaia di uomini e ragazzi, che decisero di gettare le armi. In quella guerra, a rischio della vita, disertarono a migliaia, consapevoli che le frontiere tra gli Stati sono solo tratti di matita sulle mappe. Interessano a chi governa, ma non hanno nessun significato per chi abita uno o l’altro versante di una montagna, l’una o l’altra riva di un fiume, dove nuotano gli stessi pesci, dove crescono le stesse piante, dove vivono uomini e donne che si riconoscono uguali di fronte ai padroni che si fanno ricchi sul loro lavoro.
La storia delle rivolte, delle “tregue spontanee”, dell’odio per gli ufficiali, pur ricostruita in numerosi studi, non è mai stata inserita nei programmi scolastici, perché la propaganda militarista nelle scuole non è mai cessata. Anzi! I militari entrano nelle scuole come “esperti”, per indottrinare ed arruolare ragazzi e ragazze.
Ancora oggi, dopo oltre un secolo da
quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia, la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari sono strumento di legittimazione delle avventure militari italiane all’estero, dall’Africa all’Ucraina, dei militari per le strade, della guerra ai migranti, del moltiplicarsi della spesa in armamenti.
Contestare le celebrazioni del 4 novembre non è mero esercizio di doverosa memoria verso i disertori che, su tutti i fronti, fuggirono dalla Grande Guerra, ma si inserisce nei percorsi antimilitaristi di chi, sui vari territori, lotta contro basi militari e poligoni di tiro, fabbriche d’armi e missioni militari all’estero.

Ne abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, antimilitarista, storico, insegna all’Università di Firenze ed è autore, con Isabelle Felici, de “L’antimilitarismo in Italia (1945-2025)

Giubileo. Soldi, potere e propaganda
Il governo della città del Vaticano si accinge ad un anno di celebrazioni, folle di turisti, spot pubblicitari a reti unificate. Il tutto a spese di noi tutti, grazie alle generose elargizioni dello Stato Italiano, e ai privilegi concessi ad Jorge Bergoglio, in arte Francesco, il gesuita sul trono di Pietro.
Un anno di propaganda clericale.
Ne
abbiamo parlato con Daniele Ratti

4 novembre
Un panorama delle giornate di lotta al militarismo e alla guerra del 4 novembre
Ne abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista

Appuntamenti:

Sabato
2 e lunedì 4 novembre

Contro la guerra, il militarismo, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Con disertori e obiettori di tutte le guerre!

Lunedì 4 novembre
Iniziative antimilitariste in giro per Torino
Smilitarizziamo la città!


Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46

(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
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Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)

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