Macerie su Macerie – PODCAST 26/05/25 – Spettacolo del dolore e paradigma vittimario
Luc Boltanski scrive Lo spettacolo del dolore agli inizi degli anni ’90 e non è un caso: in quella fine di secolo come i media rappresentavano la sofferenza altrui e quali fossero le implicazioni morali e politiche di tali rappresentazioni era oggetto di critica diffuso.
Partendo da alcune riflessioni di allora, a Macerie su Macerie ci addentriamo nell’attuale pornografia della sofferenza, diventata norma nei mondi social. Lo spettatore indignato che denuncia un’ingiustizia tramite la condivisione di immagini di corpi martoriati, di cadaveri alla deriva o di emergenze ambientali è la conseguenza di questo panorama emotivo e politico, chiamato volgarmente negli ultimi anni “cultura woke”.
Se la definizione è quantomeno problematica, è innegabile che l’atto di rappresentare il dolore e la successiva indignazione sia diventato una forma di politica morale, tanto da giustificare l’egemonia nel discorso pubblico della figura della vittima, simbolo di legittimità e autorità morale per eccellenza: i soggetti politici non sono più gli individui consapevoli e responsabili ma al centro ci sono coloro che hanno subito un torto, storico o meramente biografico che sia, spesso in un triste agone sul primato dell’atrocità subita, talvolta persino per procura.