Anarres del 4 marzo. Guerra: la Sicilia in prima linea. La Nato sbarca a Torino? Gender Strike! Malatesta e il biennio rosso. La cultura della sorveglianza…

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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

La Sicilia, ne abbiamo parlato già la scorsa settimana, è una piattaforma logistica avanzata per le operazioni della NATO e delle forze armate italiane.
I droni che sorvolano i cieli ucraini partono da Sigonella e gli ordini di guerra transitano dalla stazione Muos di Niscemi.

Il coinvolgimento diretto della Sicilia nella guerra in Ucraina espone la popolazione al rischio concreto di ritorsioni militari senza ritorno, se consideriamo la centralità delle istallazioni militari siciliane, e in special modo il MUOS, nel quadro strategico dell’imperialismo statunitense.
Il movimento No Muos, che si oppone sia all’imperialismo della NATO che a quello della Russia, ha lanciato manifestazioni sia a Niscemi che a Sigonella.
Ne parliamo con Pippo Gurrieri del movimento No Muos

La NATO si prepara a sbarcare a Torino?
Torino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.
Torino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte.

Gender Strike!
Un’occasione, in vista dell’8 marzo, di proporre lo sciopero dai generi come pratica costitutivamente destabilizzante
il machismo eteropatriarcale.
Le identità erranti, fluide, in transito, eccedenti la rigidezza dei generi rompono il binarismo e dissolvono la gerarchia basata sui ruoli di genere imposti. I corpi costitutivamente o-sceni, fuori dallo spazio del rappresentabile e del rappresentato, quando emergono sulla scena pubblica spezzano l’ordine del padre.
L’intersezione con la molteplicità delle esclusioni e dell* esclus* è sovversiva rispetto al mondo nel quale siamo forzat* a vivere, perché apre uno spazio di sperimentazione nella lotta.

“Fronte unico proletario – Il biennio rosso, Umanità Nova e il fascismo (1919-192” è il titolo del V volume delle opere complete di Errico Malatesta, editate da Zero in Condotta, editate da Zero in condotta e dalla Fiaccola.
Questo volume tratta di un momento cruciale della storia italiana tra la rivoluzione mancata e la violenta reazione dei padroni.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo delle edizioni Zero in Condotta

La cultura della sorveglianza
David Lyon, studioso che si occupa di sorveglianza sin dagli anni Novanta, ci consente di cogliere bene il salto che le dinamiche della sorveglianza hanno fatto negli ultimi dieci anni. Il cambiamento è tanto forte sul piano quantitativo da divenire qualitativamente rilevante.
Per Lyon, la pervasività e la reciprocità della sorveglianza contemporanea si traducono in una vera e propria “cultura della sorveglianza”. Questo concetto può essere compreso solo superando i modelli che per decenni hanno riempito gli immaginari e gli studi sul tema, ovvero il panopticon di Bentham e il Grande Fratello di Orwell. Se questi modelli prevedevano una minoranza di sorveglianti e una moltitudine di sorvegliati, oggi le pratiche di sorveglianza vengono esercitate dalla grande maggioranza dei cittadini, trasformando questi atteggiamenti in una vera e propria pratica quotidiana: dal cercare la destinazione di un viaggio con Google Maps al contare i passi mentre si va a camminare con l’app apposita, fino alle conversazioni con gli amici e al riconoscimento facciale nei filtri di Instagram. In questo modo la sorveglianza penetra in profondità negli «usi, costumi, abitudini e modalità di lettura e interpretazione del mondo» andando a costruire una società in cui ognuno è, più o meno consciamente, sia controllato che controllore.
Ne abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, anarchico, docente di filosofia politica all’università di Palermo

Appuntamenti:

Mercoledì 16 marzo
Presidio contro il carovita
ore 18 in piazza Palazzo di Città

Giovedì 17 marzo
Assemblea antimilitarista
La NATO si prepara a sbarcare a Torino?
Torino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.
Torino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte.
Bloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.
Mentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.
Per fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. A partire dalla nostra città.
L’assemblea Antimilitarista promuove un’assemblea cittadina
che lanci una campagna di informazione e lotta per bloccare l’industria di guerra e la NATO a Torino.
Interventi sulla Città dell’Aerospazio, sul ruolo della NATO in Italia, testimonianz
e delle lotte contro l’ampliamento della base di Camp Derby a Livorno
Alla tettoia dei contadini dalle ore 18.

Sabato 12 marzo ore 11
Cacerolazo contro le guerre al Balon


Sabato 19 marzo
Guerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa
Incontro/convegno antimilitarista a Milano
al Kasciavit, via san Faustino 64

Inizio ore 10,30
Introduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista
Interventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo
ore 14,30
interventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell’Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti

Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 20,30
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem

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