Anarres del 4 novembre. Decreto anti “rave”. Ciao Claudio! Antimilitarismo…

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Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
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4 novembre. Festa degli assassini in divisa: antimilitaristi nelle piazze
Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. Nella sola Italia i morti furono 600.000.
Il 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.
Cent’anni fa, a rischio della vita, disertarono a migliaia la guerra, consapevoli che le frontiere tra gli Stati sono solo tratti di matita sulle mappe. Interessano a chi governa, ma non hanno nessun significato per chi abita uno o l’altro versante di una montagna, l’una o l’altra riva di un fiume, dove nuotano gli stessi pesci, dove crescono le stesse piante, dove vivono uomini e donne che si riconoscono uguali di fronte ai padroni che si fanno ricchi sul loro lavoro.
La storia delle rivolte, delle “tregue spontanee”, dell’odio per gli ufficiali, pur ricostruita in numerosi studi, non è mai entrata nei programmi scolastici, perché la propaganda militarista nelle scuole non è mai cessata. Anzi! I militari entrano nelle scuole come “esperti”, per indottrinare ed arruolare ragazzi e ragazze.
Cent’anni dopo, quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari continuano a nascondere i massacri, i pescecani che si arricchivano, le “decimazioni”, gli stupri di massa.
La memoria popolare ne conserva traccia nelle canzoni, che sono passate di bocca in bocca e riecheggiano nelle labbra di chi oggi lotta contro eserciti, guerre, stati e frontiere.
In memoria dei disertori di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia e in Ucraina una giornata di info e lotta per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Ne abbiamo parlato con Dario dell’Assemblea Antimilitarista

Prove tecniche di fascismo
Il primo provvedimento del governo Meloni, annunciato come stretta sui rave party, fatto in se già grave, in realtà è a tal punto indeterminato da consentire, a discrezione di polizia e magistratura, un’applicazione ben più ampia.
La reclusione da tre a sei anni per chi organizza raduni oltre le 50 persone, che sono considerati potenzialmente rischiosi per ordine pubblico, salute pubblica e sicurezza pubblica, è di fatto un’ipoteca pesantissima sulla libertà di manifestare. Libertà che nell’attuale ordinamento richiede, in caso di manifestazioni pubbliche, solo l’obbligo di preavviso alla polizia, obbligo che, se evaso, non necessariamente prevede una sanzione.
D’ora in poi l’agibilità politica dei movimenti sarà sottoposta alla spada di Damocle di una possibile denuncia per violazione della nuova legge,
che colpirà anche chi sarà riconosciut* come partecipante.
È una china scivolosa, che, negli anni, di legge in legge, sta limitando seriamente la libertà di manifestare nel nostro paese.
Un’ulteriore prova, se mai ce ne fosse bisogno, che una svolta autoritaria è perfettamente compatibile con la democrazia parlamentare.
Da Adolf Hitler ai giorni nostri.
Ce ne ha parlato l’avvocato Gianluca Vitale

Ciao Claudio!
Un ricordo di Claudio Venza, anarchico scomparso il 27 ottobre, nelle parole di Clara Germani, compagna del gruppo Germinal di Trieste

Appuntamenti:

Venerdì 18 novembre
ore 21 corso Palermo 46
L’urgenza dell’autogestione
L’attualità di Landauer
per i movimenti post novecenteschi
Ne parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”,
curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”.

No alla guerra nucleare!
Sabato 19 novembre
Manifestazione antimilitarista
Dalle 15 alle 17
alla Collins Aerospace (e
x Microtecnica) di piazza Graf

Nella base siciliana di Sigonella le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare saranno potenziate. In settembre il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza.
Sigonella è la principale base europea per i droni da spionaggio e da combattimento.
Se dovesse scoppiare la guerra nucleare il nostro paese sarebbe in prima fila. Bombe atomiche statunitensi sono anche nella basi di Ghedi e di Aviano.

La Russia dal canto suo ha detto a chiare lettere che, qualsiasi attacco ai territori ucraini occupati e poi annessi alla Russia sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.
La possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte.
Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo.
Gettare sabbia nel motore del militarismo è possibile. Le basi della guerra sono a due passi dalle nostre case
Partendo da casa nostra,
dallo stabilimento di Collins Aerospace.
Chiusura e riconversione dell’industria bellica!
No alla città dell’aerospazio!
No alla Nato a Torino!
No alle spese militari!
Venerdì 2 dicembre sciopero generale contro la guerra e l’economia di guerra!


Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni
martedì dalle 21
Contatti: fai_torino
@autistici.org – @senzafrontiere.to/

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