BASTIONI DI ORIONE 07/11/2024 -IRAN DI FRONTE ALLA GUERRA DIVISO FRA CLERO, GUARDIANI DELLA RIVOLUZIONE E POPOLO INSOFFERENTE.
Nella seconda parte della nostra lunga conversazione con Alberto Negri parliamo dell’Iran che il nostro interlocutore conosce bene. L’unico paese del Medio Oriente rimasto integro ,sfuggito al processo di disintegrazione degli stati arabi potenzialmente rivali di Israele, conseguenza delle guerre dei Bush per ridefinire gli equilibri medio orientali . I confini dell’Iran sono storicamente definiti e la sua identità dopo la rivoluzione del 1979 si è costruita durante la guerra degli 8 anni contro l’Irak di Saddan Hussein sostenuto dagli Stati Uniti ,guerra sanguinosissima in cui migliaia di giovani provenienti dalle classi popolari sono stati sacrificati in nome dell’integrità territoriali iraniana. La crisi del regime che passa anche per la divisione tra i Guardiani della rivoluzione ,che controllano un pezzo significativo dell’economia e il clero ,si è accentuata con le sanzioni e la protesta contro la repressione .Frutto della perdita del potere d’acquisto della classe media, un tempo sostenitrice del regime, figlia della crisi economica la ribellione civile contro il regime indebolisce la retorica nazionalista a sostegno dell’impegno bellico oltreconfine. Al di là della proiezione strategica dell’asse della resistenza gli iraniani che si sentono persiani ,non si entusiasmano all’idea di combattere a sostegno degli alleati arabi ,ritenendo più saggio investire per lo sviluppo del paese piuttosto che in armi per i proxies. All’interno del paese sussistono preoccupazioni per l’infiltrazione dei servizi israeliani ,come dimostrato dagli omicidi mirati compiuti anche in teritorio iraniano , nonchè una riluttanza ad affrontare una guerra aperta con Israele con eventuale coinvolgimento degli Stati Uniti , nella consapevolezza del passaggio critico che sta attraversando la repubblica islamica .