BASTIONI DI ORIONE 18/04/2024-IRAN ISRAELE,COREOGRAFIA O PREMESSA PER LA GUERRA TOTALE ?- COLOMBIA TRA DISILLUSIONE E RESISTENZA .

Bastioni di Orione incontra Francesco Dall’Aglio esperto di est Europa e di questioni strategico militari,con cui parliamo della risposta iraniana all’attacco israeliano del 1 aprile contro l’ambasciata iraniana a Damasco e degli aspetti strategico militari che ne conseguono .

Non si conosce il numero esatto dei droni e dei missili lanciati dall’Iran se non attraverso le fonti occidentali ,di sicuro sono stati colpiti due aereoporti e una base militare da cui sarebbero partiti gli aerei che hanno bombardato l’ambasciata iraniana a Damasco. L’Iran evidentemente non ha usato il meglio del suo arsenale ma ha dimostrato di poter portare un attacco coordinato dal proprio territorio su bersagli ben protetti, mentre Israele ha messo alla prova il suo sistema di difesa integrato che, sollecitato, ha avuto bisogno di un intervento  esterno di cui non conosciamo l’entità. Rimane aperta la questione della reale efficacia dell’attacco che viene descritto da fonti occidentali come una coreografia concordata anche con gli U.S.A ,ma se così fosse non giustificherebbe la necessità di una risposta ulteriore da parte di Israele.

Parliamo anche della guerra in Ucraina ,del cambio di strategia russo e delle difficoltà ucraine rilevando una palese sottovalutazione della capacità militare russa che ha portato ad una situazione di logoramento dell’esercito di Kiev  .Ci troviamo di fronte ad una volontà di ricreare una situazione di confronto tra due blocchi contrapposti che alimenta una logica di deterrenza al fine di alimentare il complesso militare industriale ,con conseguente militarizzazione della società per giustificare i tagli alle spese sociali per sostenere il riarmo infinito.

 

 

Con Laura Fano Morrissey  antropologa sociale e ricercatrice indipendente ,esperta di femminismi latinoamericani che si trova a Bogotà, parliamo della situazione della Colombia . Continuano le uccisioni dei  leader comunitari che guidano le lotte sociali da parte dei paramilitari, come è avvenuto a San Josè de Apartadò comunità dichiaratasi neutrale vicina a Panama ,dove sono stati uccisi una donna e un ragazzo moglie e fratello di un leader comunitario.  Ormai il paramilitarismo è organico al narcotraffico e al soldo dei latifondisti ,sempre più pervasivo e difficilmente riconoscibile . Le promesse di Petro si sono infrante di fronte alla resilienza dello stato profondo colombiano anche grazie all’incompetenza e inesperienza del governo ( sono stati cambiati in un anno e mezzo 38 ministri), generando uno stato di profonda disillusione trai suoi  sostenitori. Il governo ha svuotato i movimenti sociali dei suoi leader cooptandoli nella compagine governativa senza affrontare i temi fondamentali della riforma agraria,la distribuzione della terra,l’estrattivismo selvaggio,la marginalizzazione delle comunità afrodiscendenti ,la pervasività del narcotraffico ,la corruzione e il trasferimento forzato delle popolazioni native.  Nonostante ciò i movimenti sociali di base resistono rimanendo l’unica alternativa credibile per un cambiamento radicale delle condizioni di  vita del popolo colombiano.

 

 




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