BASTIONI DI ORIONE 25/01/2024- BIRMANIA : LA GIUNTA TRABALLA E LE SCUM CITY SI ESPANDONO -ECUADOR : LA GUERRA INTERNA DELLE OLIGARCHIE CONTRO LE CLASSI POPOLARI .

Con Massimo Morello ed Emanuele Giordana torniamo a fare il punto  sulla situazione in Myanmar dove l’esercito si trova in seria difficoltà e giungono voci insistenti di imminenti cambiamenti al vertice della giunta militare considerato il fallimentare corso della guerra.

L’alleanza fra le diverse milizie etniche ha consentito ai guerriglieri la conquista di ampi territori anche al confine della Cina che comincia a guardare con preoccupazione il corridoio che le consente l’agevole sbocco al golfo di Bengala .Le prospettive future del Myanmar in caso di sconfitta dei militari , per il momento estremamente  remoto in quanto l’esercito ha il controllo dello spazio aereo ,sono incerte in considerazione dei diversi interessi legati al controllo dei  traffici illeciti che perseguono i diversi eserciti etnici. La prospettiva di una eventuale frammentazione del paese è vista con preoccupazione anche se il potente vicino cinese è interessato solo al corridoio che gli consente lo sbocco al mare. Approfondiamo anche il sistema delle cosiddette “scam city” ,le città del vizio ,agglomerati urbani che sopratutto al confine con il Laos si materializzano grazie agli ingenti flussi di denaro proveniente dagli affari illeciti che variano dal traffico di oppiacei al gioco d’azzardo .

 

 

 

Con Francesco Martone profondo conoscitore dell’Ecuador che frequenta da piu’ di un ventennio ,parliamo della situazione del paese andino dopo la proclamazione dello stato di guerra interno da parte del neo presidente Noboa ,rampollo di una delle famiglie piu’ potenti del paese.

L’individuazione da parte dei cartelli del narcotraffico dell’Ecuador come un hub ideale per il passaggio della merce verso i mercati europei ha fatto innalzare il livello di violenza diffusa ,anche perchè le politiche neoliberali e di privatizzazione selvaggia perseguiti dai  governi successivi a quello di Correa hanno contribuito a demolire l’apparato statale ,anche quello della sicurezza e prevenzione, e impoverito la gran massa di popolazione che è divenuta manodopera a basso costo per i narcos locali,Choleros e Lobos alleati con i messicani di Jalisco e nueva generaciòn.

La dichiarazione di guerra è nei fatti un colpo mediatico ad effetto per creare le condizioni per un governo “di unità nazionale” e di “guerra”, nel quale si sta delineando una chiara distribuzione dei compiti. Da una parte i militari, che da ora in poi prendono il comando delle operazioni di ordine pubblico, con la polizia a loro servizio (cosa che crea non poche frizioni) e che così possono riaffermare il loro ruolo, e la loro credibilità di fronte al popolo.

In gioco ci sono anche gli interessi legati alle politiche estrattiviste nei territori nativi ,la repressione che si giustifica con la lotta al narcotraffico della popolazione razzializata ,la polarizzazione delle oligarchie che hanno compiuto un operazione di passaggio generazionale del potere ,la ripresa del protagonismo americano nel controllo dell’area ,dopo che Correa aveva chiuso la base statunitense di Manta.

 

 




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