Martedì 23 h 8.30 – Il percorso di Ocalan (26 minuti) [Radio Alpi Libere]: Tratto dal video/documentario “Ocalan’s journey to peace”.

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Martedì 23 h 11.30 – Presentazione sportello Mai Più CPR (118 minuti) [CSOA Gabrio]:

In questa presentazione che si è svolta al CSOA Gabrio il 10 Ottobre 2023, abbiamo parlato dei recenti cambiamenti normativi in materia di immigrazione e della situazione a Lampedusa insieme a Elena Garelli, avvocata, Carolina Di Luciano, giurista e Giovanni D’Ambrosio, operatore di Mediterranean Hope.
I decreti Piantedosi hanno apportato diverse modifiche in materia, delineando un sistema che riduce i diritti delle persone migranti e che mira a detenere ed espellere il più possibile le persone che arrivano in Italia. Fin dal primo momento è chiaro l’intento di rendere difficile l’accesso ad un documento e a trattenere le persone nelle disponibilità dello stato in luoghi detentivi che si ampliano sempre di più.
Questo avviene con l’introduzione delle procedure di frontiera, l’aumento dell’applicazione delle procedure accelerate, l’estensione dela lista dei paesi sicuri, l’inasprimento della normativa per i trattenimenti.
L’altro chiaro obiettivo di tutta la più recente decretazione d’urgenza (che considera le migrazioni un problema e le persone migranti come un nemico), è quello di precarizzare le persone che si trovano sul territorio italiano.
Esempio lampante sono le modifiche alla protezione speciale, che cercano di intaccare il diritto alla vita privata e familiare del persone che hanno il centro degli interessi della propria vita in Italia. Attacco a un diritto umano e internazionale che sarà da difendere nei tribunali e fuori.
L’hotspot di Lampedusa è uno dei primi luoghi che molte persone attraversano appena arrivate in Italia e per tanto anche uno dei primi luoghi in cui questi cambiamenti e le logiche di questo sistema hanno le loro ripercussioni.
Le persone non sono libere di lasciare l’hotspot ed è qui che avvengono le prime procedure, permeate della malata logica di persona meritevole di restare o persona da espellere, che già definiscono la vita di una persona in Italia.

 

Mercoledì 24 h 8.30 – Report su AI e confini (22 minuti) [Radio Blackout]:

Estratti dalle puntate del 17 e 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:

Si è recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch e EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.

Ascoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa e morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants

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Giovedì 25 h 8.30 – Giorgio Panizzari. Libero per interposto ergastolo (30 minuti) [Porfido]:

Carcere minorile, riformatorio, manicomio criminale, carcere speciale: dentro le gabbie della Repubblica.

Porfido edizioni 2021, pagine 174, 10 euro

“…Del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre…” ….Le vicende narrate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che, in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. E che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della spada.

NOTA EDITORIALE “Libero per interposto ergastolo” esce all’inizio del 1990, in un periodo in cui argomenti come rivolte carcerarie, carceri speciali, lotta armata hanno poco appeal. Sono appena finiti gli anni ’80 è l’opinione pubblica italiana vive un immenso rimosso collettivo. Gli eventi dei vent’anni precedenti sembrano asfaltati sotto uno spesso strato di oblio, considerati inutili, folli, sorpassati… un vero olocausto della memoria di uno dei momenti più alti nella storia della riscossa degli sfruttati (eventi tra l’altro ancora in corso lungo tutti quei famigerati anni ’80). Nello stesso periodo però quel libro lo abbiamo divorato in tanti. Per almeno 15 anni è stato letto e riletto, ci ha aiutati a conoscere, imparare, meditare. Nel frattempo questo piccolo volume è sparito dalla circolazione, relegato ad un mercato di nicchia di collezionisti ed “intenditori”. Anche per questo lo riproponiamo dopo 30 anni, ma non solo… attraverso la sua storia Giorgio Panizzari ci racconta di una società e di un carcere sicuramente diversi da quelli attuali. Come lui stesso dice nella postfazione “del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre”. Negli anni ’70 la borghesia italiana era sotto l’attacco di una guerriglia rivoluzionaria che mirava sempre più in alto. Allo stesso tempo nelle città ribolliva un’attività extralegale spavalda e sempre più efficace. La popolazione carceraria di allora era in grossa parte frutto di questo duplice attacco. In prigione l’insorgenza proletaria non arretrava, il “dentro”e il “fuori” si legavano e spesso rilanciavano. Nessuno di noi oggi si illude di fare di quegli eventi un modello replicabile. Le differenze strutturali sono abnormi. Fuori e dentro ai penitenziari è pressoché esaurita ogni tensione di lotta organizzata e non. Inoltre “il modello di controllo adottato nel sistema penitenziario, con tutte le sue rozze ma anche raffinate articolazioni, s’é espanso – direi s’é conquistato – il corpo sociale nel suo complesso”(sempre dalla postfazione). Le vicende raccontate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. È che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della Spada

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Venerdì 26 h 8.30 – Escartoun. La federazione delle libertà (23 minuti) [Radio Alpi Libere]:
Itinerari di autonomia, eresia e resistenza nelle Alpi Occidentali.

Nel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa è in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” e “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. Un cammino incompiuto, come dimostra la resistenza che in Valsusa continua; una resistenza che oggi, confrontandosi con i propri precedenti passi, non può che acquistare ulteriore consapevolezza e forza per le battaglie presenti e per quelle a venire.

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Venerdì 26 h 13 – Estrus records  (38 minuti) [Radio Blackout]:

Shovelin’ The Shit Since ’87 il libro definitivo sulla storia dell’etichetta GaragePunkTrashSurfR’n’r statunitense ESTRUS RECORDS

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Sabato 27 h 10 – Cinema Undergound: Antonio Margheriti (18 minuti) [Radio Blackout]:

Anthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.

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Sabato 27 h 20 – Quelli della THC Blob (40 minuti) [Radio Blackout ]:

Il meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura

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Domenica 28 h 10 – Cinema Underground: Claudio Caligari (22 minuti) [Radio Blackout] :

Claudio Caligari in un intervista su Amore Tossico,film capolavoro del cinema underground anni 80

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Domenica 28 h 18 – Racconti ovali parte 4 (Titolo originale: Munster – All Blacks ’78, a Limerick gli underdogs scrivono la storia) (31 minuti) [Luca Wallace Costello]:
Attraversiamo la città di Limerick ed il suo stadio ovale, ci addentriamo in un episodio della lotta anticoloniale irlandese e scopriamo l’incredibile partita del 31 ottobre 1978 tra Munster e gli All Blacks, ovvero una delle squadre più forti del rugby irish in maglia tutta rossa contro la formidabile nazionale neozelandese in maglia tutta nera.

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Radio Blackout 105.25

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