• Lunedì 18 h 13:30 – Alfredo Bandelli (27 minuti) [Vibrazioni sonore] : Un approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni del periodo d’oro della lotta di classe in Italia.

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  • Martedì 19 h 8:30 – Audiodocumentario Saharawi #1 (28 minuti) [Tullio Togni] : Tullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).

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  • Martedì 19 h 11:30 – Dai monti del Kurdistan #1 (28 minuti) [Radio Alpi Libere] : Chiacchierata a più voci in un villaggio in montagna del Kurdistan Turco, realizzata a fine Marzo 2012.

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  • Martedì 19 h 12:30 – Dai monti del Kurdistan #2 (28 minuti) [Radio Alpi Libere] : Chiacchierata a più voci in un villaggio in montagna del Kurdistan Turco, realizzata a fine Marzo 2012.

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  • Mercoledì 20 h 8:30 – Audiodocumentario Saharawi #2 (24 minuti) [Tullio Togni] : Tullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).

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  • Giovedì 21 h 8:30 – Audiodocumentario Saharawi #3 (24 minuti) [Tullio Togni] : Tullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).

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  • Venerdì 22 h 8:30 – L’assassino dei sogni (29 minuti) [Radio Blackout] : Lettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti noi.

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  • Venerdì 22 h 13:30 – Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane.info] : Carcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).

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  • Venerdì 22 h 20:30 – Radio carosello (46 minuti) [Produzioni nessun rimborso] : Radio Carosello è un palinsesto radiofonico condensato in 45 minuti. Dall’informazione mattutina, ai programmi ecosostenibili del pomeriggio, fino ai quiz e alle telenovele serali. Condito da pubblicità e jingle autoprodotti. Creato dalle Produzioni Nessun Rimborso, registrato negli studios di Radio Blackout con la collaborazione di 30 voci naturalmente non retribuite.

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  • Sabato 23 h 10 – Claudio Lavazza (17 minuti) [Centro di documentazione Porfido] : Nelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.

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  • Sabato 23 h 20 – Le Cayenne Italiane (43 minuti) [Arsider] : I regimi speciali come il 41 bis e l’ergastolo ostativo, frutto della esperienza maturata nell’isolamento dei detenuti politici negli anni ‘70 , costituiscono oggi uno strumento punitivo di prim’ordine per lo stato Italiano, norme e pratiche di violenza e distruzione dell’individuo sperimentate nelle carceri speciali di Pianosa e Asinara, le Abu Grahib italiane, volute dal generale Dalla Chiesa in persona, tinteggiate di marrone perchè persino il colore dei muri potesse servire a fiaccare l’animo dei reclusi e coperte dalla censura delle parole dietro la quale lo stato democratico si è sempre nascosto, definendole semplicemente “carcere duro”. Per questo, proprio oggi che Alfredo Cospito è a un passo dalla morte nel carcere di Bancali a Sassari all’esito di uno sciopero della fame che dura, ormai, da 80 giorni abbiamo deciso di riproporre una lettura tratta da “le Cayenne Italiane”, libro autobiografico di testimonianze e memorie sull’esperienza del 41 bis nelle sezioni Agrippa di Pianosa e Fornelli dell’Asinara nei primi anni novanta del Novecento. Benché questi luoghi specifici siano stati chiusi, circa settecento persone, sono ancora sottoposte al regime del 41 bis. Queste testimonianze, oggi come allora raccontano di come lo stato abbia deciso dagli anni ’90 a gestire la libertà di alcuni individui, attraverso carcerazione, terrore, tortura, 41 bis. Nel silenzio complice della società, cosiddetta, civile. Come dice Pasquale de Feo: perchè questo non debba ripetersi mai più.

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  • Domenica 24 h 10 – Il margine di errore (43 minuti) [Arsider] : Siamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?

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Domenica 24 h 18 – Tutta colpa dei padroni? #5 (8 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : “Tutta colpa dei padroni?” è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i “contratti mostro”, come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos’è lo sciopero e come si fa.
Se il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Paghiamo imposte e contributi perché lo Stato garantisca servizi pubblici e previdenza sociale, giusto? In teoria sì, ma nella realtà più della metà delle nostre tasse finisce in tasca a padroni e banchieri.

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Radio Blackout 105.25

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