Bodycam – Yuns: omicidio del fantasma – Canada’s genocide

[Estratti da alcune puntate di luglio 2021 di Bello Come Una Prigione Che Brucia]

TASER BODYCAM

Entro l’autunno 4.482 taser finiranno in dotazione alle forze dell’ordine italiane: uno strumento di neutralizzazione, che si sostituisce a qualunque forma di contrattazione, consentendo un utilizzo agile della forza funzionale alla sottomissione dell’altro. All’interno di questo “sistema d’arma” saranno incluse anche le cosiddette bodycam, videocamere individuali introdotte per promuovere un modello di poliziotto “affidabile”, ma che al contempo rappresentano ulteriori occhi forniti ai sistemi di riconoscimento biometrico.

Anche grazie ad uno sguardo sul potere lobbistico esercitato da Axon (la ditta che produce e commercializza Taser e Bodycam) in Francia, si cercherà di riflettere su come questa azienda si stia muovendo per plasmare (a armare) lo sbirro del futuro.

 

 

VOGHERA: L’OMICIDIO DEL FANTASMA

Un assessore leghista, Massimo Adriatici, ha ucciso con un colpo di arma da fuoco “un marocchino”. Yuns El Boussettaoui non è più una persona ammazzata con un proiettile sparato da un avvocato ed ex-poliziotto, è solo “un marocchino”; quindi un fantasma, la cui vita e la cui rilevanza si sciolgono nella lettura de-umanizzante e razzista che viene rilanciata dai media di regime. Insieme a una compagna/redattrice del collettivo Ujamaa, presente alla manifestazione tenutasi a Voghera sabato 24 luglio, partiamo dall’omicidio di Yuns per cercare di analizzare come il razzismo, insieme ad altri strumenti di tassonomia sociale funzionale alla sottomissione, pervadano l’apparato narrativo, sanzionatorio, repressivo, produttivo, fino a colonizzare e intarfacciarsi con elementi del mondo interno degli individui.

 

CANADA: GENOCIDIO E RESISTENZA INDIGENA

Grazie al contributo inviatoci dal Canada da Heather, redattrice di Backstage, cerchiamo di contestualizzare all’interno del contesto storico e sociale canadese i recenti episodi di resistenza e di rabbia conseguenti al ritrovamento di centinaia di corpi di bambine e bambini indigeni nei pressi delle cosiddette “Scuole Residenziali”.

 

Anche le detenute e i detenuti di diverse carceri canadesi hanno aderito alla campagna Cancel Canada Day:

 

 

SGUARDI SULL’ARCHIVIAZIONE DELLE MORTI DI MODENA

Grazie a nuove testimonianze di persone che hanno vissuto in prima persona la rappresaglia dei secondini, ritorniamo sulle violenze e sulle morti nel carcere Sant’Anna di Modena. In compagnia di Pietro, alle luce di queste “nuove” denunce e segnalazioni, torniamo a riflettere sulla scelta dell’archiviazione da parte della Procura.

 

LA PASSERELLA DI DRAGHI E CARTABIA NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

In un carcere in cui decine di secondini hanno massacrato e torturato i detenuti, in cui i filmati che ne ritraggono le gesta stavano per essere manomessi, in cui nessuno dei loro colleghi ha pensato di denunciarne gli orrori, arrivano il Primo Ministro e la Ministra della Giustizia. Secondo voi gli avranno dato una bella strigliata? Lo scopriremo anche grazie al montaggio di alcune loro dichiarazioni…

 

 

Parole chiave: Yuns, razzismo, Canada, genocidio, Axon, Taser, Bodycam, sorveglianza, Modena, Sant’Anna, Santa Maria Capua Vetere, Draghi, Cartabia




Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST