Carovana dei giovani indipendentisti baschi,dalla solidarietà all’impegno

Continua il giro di incontri con gli accusati del maxi-processo a Segi, l’organizzazione giovanile del movimento basco di liberazione nazionale e sociale, illegalizzata nel 2005 dal governo di Madrid.
Nel corso degli anni, prima “Jarrai”, poi “Haika”, infine “Segi” -i movimenti giovanili- sono state messi al bando ed inserite nella lista delle organizzazioni terroristiche perché accusate di essere diramazione di ETA. Si tratta di organizzazioni giovanili che contavano migliaia di membri, attive/i nei movimenti sociali del loro paese, nelle scuole, nelle università, nelle lotte territoriali. Giovani come ce ne sono anche nelle città italiane, mossi dal rifiuto delle ingiustizie perpetrate nel sistema in cui viviamo ed impegnati nella sua trasformazione. È bastato un pronunciamento di un giudice perché fossero considerati ‘terroristi’ e trattati come tali: arrestati, messi sotto processo, torturati.
A due anni di distanza dalla maxi-retata che portò alla detenzione di 34 di loro,e alla vigilia dell’ennesima udienza che li vede imputati all’Audiencia Nacional di Madrid, incontreremo due compagni del movimento giovanile basco.

Lunedì erano a Roma, dove insieme ai compagni/e del comitato Un Caso Basco a Roma hanno festeggiato l’assoluzione di Lander e Aingeru. Martedì erano a Napoli, ospiti del comitato Ehl Napoli, e poi ancora Bologna e Milano. Venerdì, invece, saranno a Torino, Palazzo Nuovo, h 17:00.

Alla vigilia della tappa torinese, abbiamo fatto una chiacchierata con Salvatore, per raccontarci gli stimoli che la ricca discussione ha scaturito nell’appuntamento napoletano di martedì scorso.

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