Carrara: non solo marmo. Forme di contestazione al modello estrattivista

Liberation front

Le montagne non ricrescono” è lo slogan che ha pervaso l’iniziativa durata un intero fine settimana a Carrara (16-17 dicembre 2023) per sperimentare nella pratica e nelle idee forme di contestazione collettiva al modello estrattivista. Un corteo e diversi tavoli di lavoro hanno messo insieme carrarini e persone provenienti da altri luoghi in cui la violenza estrattivista si affaccia all’orizzonte o si è già ampiamente palesata, con lo scopo di creare alleanze, più o meno scontate, contro il comune problema della predazione delle risorse e della devastazione dei territori.

La scelta di Carrara come luogo in cui far convergere diverse persone, associazioni e categorie legate a vario titolo al problema estrattivista non è per nulla casuale: la presenza storica di cave di marmo a deturpare le alpi Apuane che circondano la città rende il sito carrarino un nucleo esemplare della violenza e delle trasformazioni che l’industria estrattiva ha attuato nel corso dei secoli. Oggi, Carrara è una città in cui la cavatura del marmo è un’attività contestata, in bilico tra forze complesse e interessi inconciliabili. Il collettivo Athamanta da qualche anno prova a districarsi nella fitta rete di relazioni che solo apparentemente sono cristallizzate nel nome della “necessità” e dello “sviluppo di Carrara”, per scardinare la convinzione che l’estrattivismo è inevitabile per la vita in quel territorio, come in tutti. Al contrario, l’estrattivismo la vita la rende impossibile, chiude gli orizzonti a un numero sempre maggiore di persone, sbarra gli accessi e contamina i territori.

Proviamo a navigare la complessità con Melissa del collettivo Athamanta:

[scarica]




Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST