CONGIUNZIONI #23 – ARIDACCE A’ SANITA’, NEH – [11 FEBBRAIO ]

Congiunzioni

La pandemia ha svelato innumerevoli contraddizioni nel panorama della salute e in reazione ai tagli alla sanità pubblica, alla chiusura di ospedali sul territorio e all’insufficienza di risorse destinate alla salute sono nati dei percorsi per la riappropriazione di ospedali ormai chiusi ma che dovrebbero essere riconsegnati alla collettività.

Parliamo delle lotte che stanno nascendo sul territorio da Torino a Roma per la riapertura di ospedali che sarebbero una risorsa preziosa per i quartieri in cui sorgono.

L’ospedalizzazione della salute non è di per sé una cosa auspicabile, tutto sommato ci rimane da chiederci perché in un periodo di stravolgimento totale come la crisi scaturita dal covid19, si costituiscano assemblee di persone che pretendono la restituzione di strutture sanitarie nel proprio quartiere: l’autorganizzazione degli abitanti per chiedere la riapertura di questi ospedali rappresentano un’opposizione forte di fronte allo spreco di risorse portato programmaticamente avanti dalla classe politica. Ma anche un modo per le persone di agire verso la riappropriazione di una cura, che allo stato di cose è difficile da immaginare come indipendente dal sistema sanitario, ma che non può più prescindere dalle specificità di un territorio, che non vuole più concepire il rapporto utente-operatore mercificato come oggi, che non vuole più vedere lavoratori e lavoratrici della sanità ipersfruttati. 

A Torino l’assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide sta costruendo un progetto per la riapertura di questo ospedale che tiene conto di tutti questi punti fermi, a Roma il Comitato Riapriamo Villa Tiburtina sta lottando per le medesime istanze.




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