frittura mista|radio fabbrica 04/05/2021

L’unica intervista per la trasmissione di oggi la abbiamo fatta in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul tentativo di incontrare il governo oggi a Montecitorio:

Da più di un mese la multinazionale americana FedEx ha chiuso unilateralmente il sito di Piacenza, mettendo per strada 280 lavoratori con annesse famiglie: tutto ciò solo con lo scopo di colpire il SI Cobas, cioè il sindacato scelto dalla quasi totalità di questi lavoratori, e azzerare le conquiste salariali e normative strappate in 1 anni di lotte.
Questa decisione è il frutto di una condotta aziendale che vede l’azienda rifiutare da quasi un anno ogni confronto col SI Cobas (che rappresenta la maggioranza dei lavoratori dell’intera filiera nazionale), e segue di poche settimane l’attacco repressivo contro i facchini in sciopero, con l’arresto di due dirigenti nazionali SI Cobas, poi scagionati dal Tribunale di Bologna.
Da più di un mese la FedEx, per raggiungere i suoi scopi, di serve della complicità di Cgil-Cisl-Uil, praticamente assenti sui luoghi di lavoro ma scandalosamente asserviti ai diktat padronali.
L’attacco al SI Cobas e ai lavoratori in lotta, che padroni e confederali minimizzano come una semplice disputa tra sigle sindacali, è in realtà il necessario preludio a un gigantesco piano di ristrutturazione su scala europea, che da quanto dichiarato dalla stessa FedEx dovrà portare in tempi brevi a più di 6000 licenziamenti, a pesanti riduzioni salariali e a una generale precarizzazzione all’interno dei magazzini.
Per portare a termine i suoi piani, FedEx ha bisogno di eliminare l’ostacolo principale, rappresentato dalla resistenza dei lavoratori combattivi rappresentati dal SI Cobas.
Per questo, da più di una settimana i lavoratori di Piacenza, col sostegno dei loro colleghi di varie parti d’Italia, sono in presidio permanente fuori ai cancelli di Peschiera Borromeo, cioè lì dove Fedex ha trasferito gran parte delle attività svolte finora a Piacenza.
In un contesto in cui i lavoratori e i proletari hanno già pagato pesantemente il prezzo economico e sociale della crisi pandemica, e alla vigilia della fatidica data sullo sblocco dei licenziamenti tanto attesa da Confindustria, la lotta dei facchini FedEx non è una semplice vertenza aziendale, bensì una battaglia i cui esiti incideranno anche sul futuro immediato dell’intera classe lavoratrice.
Di fronte al silenzio complice delle istituzioni e del governo Draghi, martedì 4 maggio saremo in presidio fuori al palazzo di Montecitorio, per pretendere l’apertura immediata di un tavolo di crisi nazionale su tutta la filiera FedEx.
Saremo in piazza ancora una volta forti della solidarietà dei lavoratori della logistica di tutta Italia e col sostegno di altri movimenti che da tempo attendono risposte concrete dal governo nazionale e dalle amministrazioni locali, su tutti il movimento disoccupati 7 novembre di Napoli.
Avanti tutta contro i piani di macelleria sociale dei padroni e del governo Draghi!
Buon ascolto



Radio Blackout 105.25

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