La morte di Hugo Chavez

La scomparsa di Hugo Chavez segna indubbiamente un passaggio fondamentale nella storia recente dell’America Latina. Una figura storica la cui importanza non può essere sminuita, tra gli attori protagonisti del processo di autonomizzazione politica del continente latino-americano dall’egemonia statunitense, propulsore di politiche redistributive dall’alto verso il basso, finanziate coi proventi dell’industria petrolifera Pdvsa, nazionalizzata e sottratta ai profitti privati delle oligarchie.

Una figura non-lineare ma indubbiamente di primaria importanza nel panorama politico latinoamericano degli ultimi 20 anni. Una figura scomoda, che non piace ai borghesi, agli euro-centrici, ma a cui si ispirano i poveri latinos che nelle ultime 2 decadi hanno lavorato politicamente in direzione di un profondo mutamento sociale. L’abbiamo ricordata con Geraldina Colotti, giornalista del Manifesto e della versione italiana de Le Monde Diplomatique, profonda conoscitrice della realtà venezuelana e autrice, recentemente, di un reportage corale dalla capitale venezuelana “Talpe a Caracas. Cose viste in Venezuela

 

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