LA COLONIALITÀ IN TUNISIA: LA STRATIFICAZIONE DEL RAZZISMO INTERNO
HARRAGA
Dopo la sigla il 16 Luglio del memorandum d’intesa Ue-Tunisia abbiamo già cercato di delineare i suoi tratti in alcune puntate precedenti di Harraga in onda su Radio Blackout.
In questa puntata torniamo a parlare di quanto sta accedendo in Tunisia, tenendoci stretti l’analisi a partire proprio dal rapporto di colonialità, contraddistinto anche in questo caso (come ormai vediamo sempre più spesso) da una relazione dialogica fra le strutture di potere centrale degli stati europei e quelle di quei paesi che vengono definiti terzi sicuri. Dove, come spesso abbiamo detto, la sicurezza si dà nella misura in cui la predisposizione alla collaborazione dei governi di quei paesi che stanno dall’altra parte del mediterraneo rispetto a noi, rende possibile l’iniezione di denaro da una parte per “stabilizzare” l’economia, alimentando la narrazione tanto cara a Meloni di “rivendicare il diritto a non migrare”, dall’altra per rafforzare gli strumenti repressivi interni alla Tunisia, sia sulle frontiere e sulle persone migranti, ma anche più in generale sulla popolazione tutta.
In questo contesto si inseriscono anche, oltre al Memorandum euro-tunisino, anche una serie di protocolli d’intesa mirati fra Saied e governo Meloni, inquadrati nel Piano Mattei, come quello siglato gli ultimi di Aprile per rafforzare la cooperazione tra i sistemi di istruzione italiano e tunisino che prevede la promozione di iniziative per migliorare la qualità dell’insegnamento della lingua italiana nel sistema scolastico tunisino e l’attuazione di un programma di interventi nel settore dell’istruzione tecnica.
Ne parliamo con un compagno in diretta dalla Tunisia.