LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #23 – Aporie della transizione energetica: sostituzione o addizione?

la fine della fine della storia

Storicamente, a scala globale non c’è mai stata nessuna transizione energetica. La nozione attuale fa passare quello che è un problema di civiltà per un semplice cambiamento di infrastruttura energetica

Così lo storico francese Jean-Baptiste Fressoz mette il dito nella piaga su un ritornello che ci siamo ormai abituati ad accogliere come soluzione bell’e pronta alle devastazioni ambientali che la civiltà industriale ha fin qui prodotto, primo fra tutti il cambiamento climatico. Con un approccio storico (e materialista) che fa difetto alla maggioranza di politici, opinionisti  e ai più rinomati scienziati del clima, lo storico francese decostruisce la genealogia di quella che è andata imponendosi come ideologia “fasista”, secondo cui – come per le precedenti età del bronzo, del ferro, ecc – la storia dell’età moderna e contemporanea sarebbe scandita da fasi ben definite caratterizzate dal predominio pressoché esclusivo di una fonte energetica sulle altre: legno, carbone, petrolio… sboccando oggi sulla tanto attesa nuova transizione verso fonti “rinnovabili”. Ma la sostituzione di una fonte energetica con un’altra esiste solo nella mente dei cantori della nuova svolta green quando la realtà è piuttosto quella di una progressiva addizione di nuove materie prime alle vecchie al punto che “non abbiamo mai consumato tanta legna e tanto carbone quanto ne consumiamo nel XXI secolo”.

Una riflessione ecologico-ambientale all’altezza dei tempi – ci dicono i redattori della rivista Endnotes – non potrà non confrontarsi col nodo di fondo dell’approvvigionamento alimentare per la sussistenza di massa, tanto più in una ipotetica (oggi lontana) fase rivoluzionaria vittoriosa. La domanda che alcuni di loro pongono al dibattito comunista, prendendo di mira tanto le due tendenze agli antipodi del “primitivismo” e degli entusiasti della tecnofila “automazione comunista” è se la tecnologia di cui i proletari insorti dovranno dotarsi possa essere la stessa ereditata dal mondo capitalista, con le relazioni sociali in essa incorporate o se non dovranno invece procedere a una rimessa in discussione (perlomeno) di alcune branche di questa infrastruttura.

In chiusura di trasmissione, l’epilogo della rubrica “Il Perno Originario

Ascolta il podcast:

 

MATERIALI:

Intervista a Jean-Baptiste Fressoz – « Les plus pessimistes étaient beaucoup trop optimistes »

John Clegg , Rob Lucas, Jasper Bernes, Nutrire la rivoluzione. Cibo, agricoltura e rottura rivoluzionaria, Porfido Edizioni, Torino 2023

Scenari globali: le aspettative mal riposte delle nuove tecnologie – di Giorgio Ferrari

Il Lato Cattivo “Moriremo «green»? A proposito di capitalismo verde”

Fressoz “La transition est un concept délirant”




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